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Sagarana DA MAOMETTO A GINSBERG


Abdelmalik Smari


DA MAOMETTO A GINSBERG



 

Caddero gli dèi e gli idoli
la colpa fu di Maometto.
Le teste dei meccani, smarriti pagani,
tremavano di sgomento.
Era morto Maometto,
meteora nella tenebrosa notte.
Tramontarono gli dèi e gli idoli.
È nato Ginsberg,
il santo Ginsberg,
dei santi è giunta l’era.
Santo è Versace,
Santi sono i generali
E Sacco e Vanzetti e Madonna
E Fernanda la princesa
E le ragazze di Melchiore Gioia.
Santo gay, santa lesbica
E la vittima e il boia
Santi i cani e i loro padroni.
C’è ancora posto per un idolo
negli arcani dell’arrogante ignoranza,
negli ordigni nucleari
negli invisibili bombardieri
nei carri armati
- spauracchi di colombe bianche –
nei mari d’oro nero
nei templi di Wall Street?
Ginsberg è morto,
il mondo è santo.
C’è ancora posto
per un altro candidato?
 






Tratto da “La danza dei colori”, pittura e poesia dal mondo, Biblioteca Dergano-Bovisa, Quaderno n° 26 – Milano, 2010.




Abdelmalik Smari
Abdelmalik Smari è nato a Constantine, in Algeria. Laureato in psicologia clinica, ha svolto principalmente nel suo paese attività nel campo della sicurezza sul lavoro. A Milano dal 1992, ha collaborato da subito col Centro Culturale Multietnico La Tenda e successivamente con la scuola nel campo della mediazione culturale e con altre associazioni e università nell’ambito della lingua e della letteratura. Due suoi romanzi, “Fiamme in paradiso” e “L’occidentalista” sono stati pubblicati in Italia.




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