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Sagarana ANCHE LE LACRIME SONO IN CASSA INTEGRAZIONE


Sceneggiatura di “Da che parte stai?” Film-documentario girato il 10/14 settembre 1984


Ken Loach


ANCHE LE LACRIME SONO IN CASSA INTEGRAZIONE



 ·         Il testo che segue è stato tradotto e pubblicato per la prima volta dalla rivista Il Taccuino di Carry n. 1, Cary’s Vademecum Coop. London,  nell’ aprile del 1985, preceduto da una breve nota redazionale che riportiamo integralmente.

 
 

Ci sarebbe parso irreale iniziare la stampa di un periodico nello stesso mese che vede lo sciopero dei minatori  in Gran Bretagna  entrare nel suo secondo anno di resistenza, senza riferire di alcuni aspetti di questa lotta, intrapresa contro il potere dello Stato e della National Coal Board. Quelle che seguono sono alcune testimonianze di minatori e delle loro famiglie, oltre ai testi di canzoni e poesie tratte dal sonoro del film-documentario “Which Side Are You On?” del noto regista Ken Loach. (w.v.)

                                  
 

Un regista parla

Questo film è stato concepito dopo l’invito di Melvyn Bragg, al South Bank Show, perché dessimo un’occhiata alle poesie e alle ballate che stavano emergendo dallo sciopero dei minatori. Sembrava che in ogni piccolo villaggio, in ogni gruppo di solidarietà ci fosse gente che stava  traducendo  delle esperienze intensissime e ancora grezze in versi e canzoni, sketches, fumetti e slogans. Si trattava di una vera e propria  esplosione di creatività. Senza saperlo, i minatori e le loro famiglie, erano l’espressione aggiornata ed evidente della lunga tradizione di ballate e versi scritti da lavoratori, composti nei momenti più caldi e roventi della lotta politica.

            Si potevano tirar fuori dieci film dalla quantità di materiale che trovammo, solo con un rapido giro per i distretti minerari, era sconvolgente. Fu subito chiaro che l’energia creativa che si era liberata era da vedere non solo nelle parole e nella musica, ma anche nella maniera di organizzarsi per sviluppare lo sciopero e per allacciare rapporti con altri operari, qua in Inghilterra e all’estero. Il film fu poi girato in una settimana  in settembre e montato in ottobre. Il progetto originale prevedeva la messa in onda da parte del South Bank Show in novembre. Ma risultò subito chiaro che questo non sarebbe mai successo, dal momento in cui i responsabili del London Weekend vedevano passo dopo passo questo film prendere forma. Finalmente mi dissero che il film non era adatto per un programma sulle arti. Presumibilmente non era abbastanza ‘artistico’! Un tentativo successivo fu fatto con la direzione di Chanal 4, che alla fine accettò di mandare in onda il film a patto di farlo seguire, di lì a qualche giorno, da una severa critica di Jimmy Reid contro la direzione del Sindacato Minatori. Critica che non esisteva e che noi avremmo dovuto registrare. I responsabili delle emissioni televisive adorano un ex-comunista che attacca violentemente la sinistra! Per combinazione nello stesso periodo in cui il film veniva rifiutato dai responsabili del London Weekend si trovò il modo di proiettarlo al Festival dei Popoli di Firenze. Il consenso con cui fu accolto rese più difficile la scelta di ignorarlo qui in Inghilterra. Difatti l’emissione ebbe luogo il 9 gennaio. La grave manipolazione da parte dei responsabili dei notiziari riguardanti lo sciopero è stata un’arma fondamentale da parte del Governo per sconfiggere i minatori. Negli anni a venire, probabilmente, una moltitudine di studi seri saranno dedicati ai fenomeni relativi a questo sciopero. Ma nel corso di quelle settimane, mentre lo sciopero poteva vincere o essere sconfitto, la sinistra ha avuto poca o nessuna presenza nella faccenda; a parte la rubrica delle lettere al giornale The Guardian.

            Seguendo le indicazioni della commissione di vigilanza televisiva noi non potevamo affrontare temi fondamentali come ad esempio: che cosa è successo alle scorte energetiche durante l’inverno? Quanto viene a costare l’energia prodotta per boicottare questo sciopero? Da dove viene? Si sapeva che gran parte del carbone veniva dal Sud Africa e dalle miniere della Polonia di Jaruzelskij. Ma non si doveva dire. Era proprio necessario basare la politica energetica sul nucleare, con tutti i pericoli di leucemia e cancro annessi, emersi chiaramente a Windscale? Qual è stata la proposta reale fatta alla gente del Galles del Sud, dove l’unico lavoro possibile – quello delle miniere – è stato abolito? Perché il Partito Laburista non ha progettato un’azione industriale alternativa per sostenere i minatori? Che faranno i metalmeccanici quando i licenziamenti si proporranno all’industria dell’acciaio? E per i ferrovieri? Come difenderanno i loro salari i minatori del North Shire se il loro sindacato si frantuma? E così via.

            Siccome alla televisione e alla radio questi interrogativi non vengono mai discussi, queste domande non vanno a far parte della possibilità di comprendere la situazione reale da parte di tutti. È ovvio che tutte le trasmissioni contengono una certa dose di propaganda,  ma mai è stata così chiara la manipolazione, lampante e brutalmente dimostrata, come nel caso dello sciopero dei minatori.

            Ora è venuto il momento, per la sinistra, di fare un’analisi seria sull’uso delle trasmissioni televisive  come arma del Potere e formulare una strategia che tenga conto di questo fenomeno. (k.l.)

 
 

RIPRESA DAI VETRI DELL’AUTOMOBILE  MENTRE CI SI AVVICINA AD UN BLOCCO STRADALE DELLA PUBBLICA SICUREZZA: UN MINATORE FA DA GUIDA

 

Minatore: Per accedere all’acciaieria di solito ci si arriva direttamente, ma hanno bloccato tutto per 

costringerci a salire di qua. (Rivolgendosi al poliziotto dal finestrino) Possiamo passare di lì?...Possiamo passare di lì?

Poliziotto: (Avvicinandosi all’auto) Per andare dove?

Minatore: L’autostrada.
Poliziotto: No, qui girate a destra.
 

L’AUTO FA MANOVRA E RIPRENDE LA SUA CORSA SINO AD UNA PIAZZOLA DOVE SOSTA. SI RIPRENDONO GLI ESTERNI. LA TROUPE PROSEGUE A PIEDI.

 

Minatore: (Voce fuori campo) Stava chiedendo, o curiosando, quando i poliziotti gli hanno detto: non so

proprio cosa stiate picchettando questi cancelli da fuori, perché non vincerete mai questa vertenza. E uno dai picchetti ha risposto: oh, noi, vinceremo questa vertenza, certo, e allo stesso tempo ci sbarazzeremo del vostro Governo. E lui ha detto: bene, se voi vi sbarazzate del nostro governo – ha detto proprio così – noi saremo il prossimo governo. La polizia sarà il prossimo governo. E io penso, sapete, che quella dichiarazione e il modo in cui è stata fatta, ha delle implicazioni spaventose per la classe operaia in questo paese.

 

DICK GAUGHAN CANTA UNA CANZONE DAL TITOLO “È INUTILE LAMENTARSI”.

 

Canzone:                    Giravi le spalle all’Irlanda del Nord

                                   Desiderando che scomparisse

                                   Dicevi gli irlandesi non sanno smettere

                                   Ma qua non sarebbe mai successo

                                   E ti disturba la coscienza

                                   Così giri la faccia dall’altra parte

                                   E lasci che Belfast del 1970

                                   Diventi la Nottingham di oggi.

 

                                   Mai a memoria d’uomo

C’è mai stato un tempo in cui

I giornali abbiano detto che uno sciopero

Fosse diverso da un delitto.
Ma l’unica via è continuare
Per quelli che hanno ragione
E così quando ci attaccano
Sappiamo di essere nel giusto.
 
Cantiamo le loro lodi
E glorifichiamo i loro gesti

Perché si battono per il loro futuro

E ci mostrano un esempio
Non cambia niente lamentarsi
Le cose stanno andando a Destra
E poi stanno attaccando
Chi si prepara alla lotta.
 

RIPRESA DI UN GRUPPO DI MINATORI CHE SI SONO RIUNITI ATTORNO ALLE TELECAMERE. UN MINATORE DEL NORD PARLA.

 

M. del Nord:   Il nostro distretto minerario dà lavoro a circa 1100 uomini. Una volta chiuso quel distretto ci sono intere comunità che muoiono. Ci sono due treni che vengono dalla ferrovia, la Ferrovia dello Stato. Anche loro perderanno il lavoro. Abbiamo l’industria dell’acciaio, ci sono trecento tonnellate d’acciaio che vanno impiegate ogni giorno in miniera. Abbiamo anche lavoratori ausiliari, come ad esempio i tecnici, che saranno sbattuti fuori, non avranno lavoro. Così quando si attacca una comunità mineraria si attacca una quantità infinita di persone. E io credo che sia ora che la gente si renda conto di tutto questo. Il Signor MacGregor non solo sta chiudendo le nostre miniere. Lui sta chiudendo un sacco di altri lavori in questo paese.

 

LA CAMERA FA UNA RAPIDA PANORAMICA SU DI UN FOLTO GRUPPO DI DONNE. UNA DONNA SETTENTRIONALE CON FARE DECISO PRENDE LA PAROLA E VIENE IN PRIMO PIANO.

 

D. del Nod:     Non è soltanto questione di un villaggio di minatori come Corton Wood, che si trova a

2 Km da dove vivo io. Io penso che tutti quelli che vengono dallo Yorkshire che per arrivare sino qui hanno attraversato Carton Wood, loro sanno che da una parte c’è la miniera e dall’altra la scuola, perché c’è solo una strada che attraversa Carton Wood. E abbiamo Saputo che la scuola, anche lei chiuderà e, com’è stato detto da quei signori lì, che cosa se ne potranno fare delle case che hanno comprato? Chi è che adesso vuole comprare una casa in un distretto minerario dove non c’è neanche lavoro, e sembra che non ci sia nessuna prospettiva?

 

INTERVIENE UNA DONNA GALLESE CON TONO DURO E FARE RISOLUTO.

 

D. del Galles:  Cosa siamo diventati, gli zingari dell’industria? Io non voglio spostarmi. Sono nata e cresciuta lì. Perché dovrei spostarmi? Quell’uomo, quel MacGregor ha 72 anni. Mio marito ne ha 40. Spera di lavorare sino a 65. E quell’uomo non può andargli a dire che deve finire a 40.

 

C’È UN MOMENTO DI NERVOSISMO. MOVIMENTO DELLA CAMERA SULLA DONNA ACCANTO. È UN’ALTRA DONNA DEL GALLES CHE PRENDE IMMEDIATAMENTE LA PAROLA.

 

D. del Galles:  Non solo. Abbiamo dei ragazzi giovani con noi, di 25 e 26 anni. E questa è la quinta miniera dove lavorano, perché le hanno chiuse tutte. Il guaio è, come dicevo, che è l’ultima miniera della valle della Rhonda, adesso. Non hanno nessun altro posto dove possono andare. Voglio dire a 25 o 26 anni non li puoi sbattere in mezzo alle machine da rottamare.

 

LA TELECAMERA È IN MOVIMENTO. SI ENTRA NELLA STRADA DEL VILLAGGIO DEI MINATORI. RIPRESA DELLA CASE DEL VILLAGGIO CHE PARE IMMERSO NEL SILENZIO TIPICO DI UNO STATO D’ASSEDIO. MOG WILLIAMS, UN UOMO CON UN CARRETTO DI CARBONE RECITA DEI VERSI: “MINIERE CHIUSE”.

 

                        Hanno chiuso la Wyndham Western

                        E le ferite degli uomini sanguinano nelle case a schiera

Sfibrati con la cassa integrazione, si nasce si muore

E la storia finisce lì
E tutto questo, tutto questo in sé

Parla solo di mani buttate fra montagne di rifiuti

Che cercano ancora le fiamme fra scorie di torbiera

Mentre il villaggio non riesce a prender sonno

E le fiamme di carbone muoiono dietro le porte

D’occhi chiusi che non possono piangere

Anche le lacrime sono in cassa integrazione.

 

MENTRE LA CAMERA SI MUOVE PER UNA BREVE PANORAMICA SUGLI IMPIANTI DELLA MINIERA IN DISARMO SI SENTE LA VOCE FUORI CAMPO DI UN MINATORE COL SUO TIPICO ACCENTO SCOZZESE CHE PARLA.

 

Min. scozzese:            Io non ricordo in tutto il tempo passato nelle miniere  di carbone che il sindacato si sia mai opposto alla chiusura di un pozzo per esaurimento. Non è mai successo. Perché un minatore sa esattamente il futuro del suo pozzo e quando sono esaurite le risorse carbonifere che ci sono. E in quel caso una decisione va presa – o prendi la cassa integrazione o accetti i soldi per il trasferimento e ti trasferisci…Ma in una situazione dove il pozzo non è esaurito tu ti alzi in piedi e lotti. Lotti per la tua comunità, la tua famiglia, etc.

E questa è la decisione che hanno preso i minatori in questo momento. Così noi ci siamo alzati in piedi e stiamo lottando. Perché i pozzi hanno ancora carbone.

 

JOCK PURDON RECITA DA UN PALCOSCECO IMPROVVISATO ALL’INTERNO DI UN PUB.

 

J. Purdon:                  Chi sono io per chiedere a loro perché

                                   Questa miniera deve vivere e quella morire?

                                   Loro dicono: ma questi sono fatti economici!

                                   Questa è prestidigitazione di finanza da comici.

                                   Che politica tiene la NBC?

                                   Per i minatori  o per  la LSD?

                                   Miniericida vuol dire uccidere un pozzo

                                   Per ragioni economiche e c’erano molti pozzi, c’erano

Molti distretti minerari assassinati nella contea di Durham

Per ragioni economiche, e questa miniera

Era una di loro.
 

LUNGO LA SPIAGGIA UN UOMO CAMMINA E RACCOGLIE CARBONE. SU QUEST’IMMAGINE IN MOVIMENTO JOCK PURDON CANTA LA CANZONE “VOI CORAGGIOSI, ARDITI UOMINI DI CORSHON”.

 

J.P. canta:                  Voi coraggiosi arditi uomini di Corshon

                                   Il giorno s’avvicina

                                   Dovrete cambiare il vostro linguaggio ragazzi

                                   Dovrete cambiare la vostra birra

                                   E lasciare i vostri picconi dietro di voi

                                   Non ne avrete più bisogno

                                   Su svelti andate a Nottingham

                                   Uniti all’allegra brigata di Robens

                                   Voi coraggiosi uomini di Corshom

                                   Il giorno s’avvicina…

 

MENTRE LA CANZONE ESEGUITA SECONDO LO STILE ANTICO (1880) SFUMA, LA VOCE FUORI CAMPO DI DIANE INDMARSH  RECITA LA POESIA “ANIMAZIONI SUL NASCERE”.

 

D.I. recita:                 Nera, spaventosa, fredda e vuota

                                   Sarà così, ecco come sarà per sempre

                                   Fredda spoglia e inerte

                                   Chilometri sotto il mare

                                   Il silenzio appeso alle pareti di carbone

                                   Macchine in disuso

                                   Le travature incurvate sotto il peso

                                   I piloni che si sganciano

                                   Forse I fantasmi degli uomini

                                   Persi nelle viscera della terra

                        Per aver cercato un possibile futuro

                        Ma ora cosa vale?

                        È solo una questione di soldi.

                        Tutto è scomparso e chiuso per sempre

                        Lasciandosi dietro la desolazione

                        Proprio come sapevano già che sarebbe successo

                        Ma chi prova dolore?

                        Non certo quelli che stanno in alto

                        È l’ordinario, i semplici minatori

                        Le loro vite dovranno cessare

E allora dov’è finito il denaro accumulato?

Se n’è andato in terra straniera
In aiuto e a preservare  una piramide
Dall’affondare nella sabbia?
O forse immaginano un’altra bomba
Che ci protegga dalla Guerra?

Non occorre tener d’occhio i Russi

Perché è qui che si trova il nòcciolo

Il gorgoglìo a tempo di una piccola bomba

Questi uomini non pensano proprio ad altro

Prima una piccola increspatura
Poi una Guerra su grande scala

Allora alte nullità tutti voi sappiate

Prendete nota di quello che diciamo:

I minatori saranno uniti
E presto vedranno il loro giorno.
 

L’INTERNO DI UN CLUB DI MINATORI MENTRE BEVONO E CONVERSANO TRA DI LORO.

 

Giov. minatore:         Io penso che loro, il Governo Conservatore, vogliono che la gente in questo paese stia con il cappello in mano, per andare in giro in cerca di un giorno di lavoro. “Bene, tu puoi lavorare perché la tua faccia ci sta bene”. Ecco come voglioni ridurci. Ci vogliono con il cappello in mano. Col boccone in mano. E loro hanno tutta l’intenzione di vederci ridotti così. Ma loro non ci spezzeranno perché noi siamo tutti compatti.

 

MOVIMENTO DI CAMERA SUL VISO DELLA MOGLIE DI UN MINATORE.

 

Donna:                        Beh, secondo me la quantità di soldi che riceviamo…e i  figli che sono nella casa, è una battaglia proprio dura. E tutti quelli che hanno una famiglia in casa, sanno bene che lotta dura possa essere. Quando predi i tuoi assegni famigliari non c’è modo che tu possa uscire e comprare un buon pezzo di carne per i bambini. Non c’è modo…non puoi avere i tuoi pasti regolari, nutrienti e così via. Rimedi con patate fritte, fagioli e forse, la domenica, potrai avere un po’ di carne da spezzatino, ma non l’arrosto della domenica. E ti guardi attorno e i bambini voglio qualcosa, ed è lì che ti fa male. Quando i bambini vogliono e tu non con ce l’hai proprio.

 

CAMBIO DI SCENA. IN UN ALTRO PUB ANN LILBURN SALE SU DI UN PALCOSCENICO. PANORAMICA SUI PRESENTI CON CAMPO E CONTRO-CAMPO.

 

Ann Lilburn: Io sono la moglie di un minatore. Io sono la moglie di un minatore in sciopero. Io vi dico qualcosa di più, io sono orgogliosa di loro, tutti quanti. Se qualcuno mi avesse detto l’anno scorso che sarei andata in giro per l’Inghilterra a manifestare, alle marce, presentandomi a riunioni, tenendo comizi difronte a gente come voi, io avrei pensato che quelli erano dei pazzi. Ma questo sciopero del 1984 mi ha più che motivato. Noi sapevamo che quello che facevano i nostri uomini era giusto. Così le donne sono insorte. Perché adesso le donne si sono formate, si sono organizzate e noi non saremo più le stesse di prima. Neanche quando avremo vinto, noi non saremo più le stesse, perché andremo a vincere, percé non permetteremo che gli uomini vengano sconfitti. La Maggie Thatcher è una donna di ferro. Che peccato! Ma ci sono donne di ferro anche nel Nord-est dell’Inghilterra. Ora io ho delle poesie          e non mi spetta nessun merito per averle scritte. Non le ho scritte io. Spetta alla signora qui giù, Pat Davison – alzati Pat – del gruppo di sostegno delle mogli dei minatori in sciopero della miniera di Whittle.

 

APPLAUSI DEI PRESENTI. UN UOMO FRA IL PUBBLICO GRIDA.

 

Uomo: Le mogli dei minatori in sciopero a Nottingham hanno vissuto dei tempi molto difficili!

 

ANN LILBURN RECITA LA POESIA. CAMPO E CONTRO-CAMPO SU DI UN VACCHIO CHE ASCOLTA ATTENTO. PANORAMICA SU DI UN GRUPPO DI SPETTATORI POI SU DI UNA DONNA.

 

Ann Lilburn:  Allora ecco una storia che tutti devono sentire

                        Di mogli di minatori in sciopero

                        Che perlustrano il paese in lungo e in largo

                        Non fa per loro vivere avvilite

                        Starsene a casa a piangere

                        O indietreggiare mentre altri lottano

                        Non abbandonano il loro posto nella lotta

                        Quando la vita si fa più dura

                        Tiriamo la cinghia

                        Ci disperiamo per il lavoro da fare

                        Ma ricordiamo il vostro coraggio, oh sorelle del North Shire

                        Così ci date la volontà di andare avanti

                        Non v’è concessa nessuna grazia, nessuna pace

                        Le vostre vite devono essere un vero inferno

                        Ma ricordate sempre, benché distanza ci separi

                        I nostri  pensieri sono con voi, e i nostri cuori

                        Quando gli anni saranno passati

                        Siederanno ricordando la lotta

                        Questa lotta in difesa del nostro lavoro

                        Racconteremo con orgoglio a chi ascolta

                        Come le mogli di Notts

                        Conquistarono a pieno il nostro rispetto

                        Sposi e bambini su con la testa

                        Camminate eretti, guardate dritto negli occhi

                        Perché la storia del vostro coraggio

                        In questi tempi tristi sopravvive

                        E non morirà mai.

 
APPLAUSO






Traduzione di Walter Valeri.




Ken Loach è uno dei più importanti registi britannici contemporanei.




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