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Sagarana DA QUANDO SONO FINITO DENTRO


Nazim Hikmet


DA QUANDO SONO FINITO DENTRO



 

Il mondo ha fatto dieci giri intorno al sole da quando sono finito dentro
Se chiedete a lui: “Non se ne parla, è un periodo microscopico...”
Se chiedete a me: “Dieci anni della mia vita...”
Avevo una matita, l’anno in cui sono finito dentro
Si è esaurita a furia di scrivere in una settimana
Se chiedete a lei: “Una vita intera...”
Se chiedete a me: “Ma figurati, solo una settimana...”
Osman, dentro per omicidio da quando sono entrato io
E’ uscito dopo aver scontato sette anni e mezzo
Ha gironzolato per un po’
Poi è finito dentro per contrabbando, ha fatto sei mesi ed è uscito di nuovo
Ieri è arrivata una sua lettera: si è sposato, questa primavera nasce suo figlio....
 
Adesso hanno dieci anni, i bambini che sono caduti dal grembo materno quando sono finito dentro.
Ed i puledri nati quell’anno, con le lunghe gambe tremanti,
Sono ormai diventati docili cavalli, con groppe larghe.
Tuttavia gli alberelli di ulivo sono ancora degli alberelli, ancora bambini
 
Sono state inaugurate nuove piazze nella mia città lontana, da quando sono finito dentro...
E la gente del nostro palazzo adesso abita in una casa ed in una via che non conosco
 
Il pane era bianchissimo e come il cotone, l’anno in cui sono finito dentro
Poi lo si atteneva con i buoni
Da noi, qui dentro,
La gente si sparava per un pezzo di pane grande quanto un pugno e nerissimo
Adesso è di nuovo accessibile, però è nero e senza gusto
 
L'anno in cui sono finito dentro era appena iniziata la Seconda
I forni non erano ancora accesi nel campo di Dachau e ad Hiroshima non era ancora stata buttata la bomba atomica
Il tempo è fluito come il sangue di un ragazzo sgozzato
Poi quel periodo si è concluso, adesso il dollaro americano parla della Terza
Nonostante tutto, il giorno si è comunque illuminato, da quando sono finito dentro
Loro si sono raddrizzati fino a metà, schiacciando le mani pesanti sui marciapiedi passando dall'angolo dell'oscurità
 
 
 
Il mondo ha fatto dieci giri intorno al sole da quando sono finito dentro
E ripeto con la stessa passione ancora un'altra volta
Quello che ho scritto su di loro, l’anno in cui sono finito dentro:
“Loro sono tanti quanti le formiche sulla terra, i pesci nell'acqua e gli uccelli nell'aria.
Sono impauriti, coraggiosi, ignoranti, saggi, dei ragazzini.
E sono loro quelli che riducono in macerie e quelli che creano.
Nelle nostre leggende si parla solo delle loro avventure.
 
E il resto
Per esempio il fatto che io sia rimasto dentro per dieci anni
E' tanto per parlare...
 
 
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In lingua originale:
 
 
 
 
BEN İÇERI DÜŞTÜĞÜMDEN BERI
 
 
Nazim Hikmet
 
 
 
Ben içeri düştüğümden beri güneşin etrafında on kere döndü dünya
Ona sorarsanız: ´Lafı bile edilemez, mikroskopik bi zaman...´
Bana sorarsanız: ´On senesi ömrümün...´
Bir kurşun kallemim vardi, ben içeri düştügüm sene
Bir haftada yaza yaza tükeniverdi
Ona sorarsaniz: ´Bütün bi hayat...´
Bana sorarsanız: ´Adam sen de bi hafta...´
Katillikten yatan Osman; ben içeri düştügümden beri
Yedibuçugu doldurup çikti.
Dolaşti dişarda bi vakit,
Sonra kaçakçiliktan tekrar düştü içeri, alti ayi doldurup çikti tekrar.
Dün mektubu geldi; evlenmiş, bi çocugu olacakmiş baharda...
 
Şimdi on yaşina basti, ben içeri düştügüm sene ana rahmine düşen çocuklar.
Ve o yilin titrek, uzun bacakli taylari,
Rahat, geniş sagrili birer kisrak oldu çoktan.
Fakat zeytin fidanlari hala fidan, hala çocuktur.
 
Yeni meydanlar açilmiş uzaktaki şehrimde, ben içeri düştügümden beri...
Ve bizim hane halki, bilmedigim bir sokakta, görmedigim bi evde oturuyor
 
Pamuk gibiydi bembeyazdi ekmek, ben içeri düştügüm sene
Sonra vesikaya bindi
Bizim burda, içerde
Birbirini vurdu millet, yumruk kadar simsiyah bi tayin için
Şimdi serbestledi yine, fakat esmer ve tatsiz
 
Ben içeri düştügüm sene, ikincisi başlamamişti henüz
Daşov kampinda firinlar yakilmamiş, atom bombasi atilmamişti Hiroşimaya
Bogazlanan bir çocugun kani gibi akti zaman
Sonra kapandi resmen o fasil, şimdi üçünden bahsediyor amerikan dolari
Fakat gün işigi her şeye ragmen, ben içeri düştügümden beri
Ve karanligin kenarindan, onlar agir ellerini kaldirimlara basip dogruldular yari yariya
 
Ben içeri düştügümden beri güneşin etrafinda on kere döndü dünya
Ve ayni ihtirasla tekrar ediyorum yine
´Onlar ki;
toprakta karınca,
su da balık,
havada kuş kadar çokturlar.
Korkak, cesur, cahil ve çocukturlar,
Ve kahreden yaratan ki onlardır,
Şarkılarda yalnız onların maceraları vardır´
 
Ve gayrısı
Mesela, benim on sene yatmam
Laf´ı güzaf...






Traduzione dal Turco di Murat Cinar.




Nazim Hikmet
Nâzim Hikmet (Salonicco 1902 - Mosca 1963), poeta, romanziere, autore di teatro, saggista e giornalista, è conosciuto soprattutto per le sue Poesie d'amore (nella collezione Oscar). Durante gli anni Venti visse in Russia dove entrò in contatto con le avan¬guardie. Rientrato in Turchia, per la sua opposizione al regime di Kemal Atatürk trascorse dodici anni in carcere, dal 1938 al 1950. Liberato, si trasferì a Mosca, dove mori.




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