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Sagarana IL SENTIERO DEI MORTI


Chinua Achebe


IL SENTIERO DEI MORTI



 

Le aspettative di Michael Obi furono soddisfatte molto prima di quanto avesse previsto. Fu nominato direttore della Ndume Central School nel gennaio 1949. Era sempre stata una scuola che non progrediva, così le autorità della missione decisero di mandare un uomo giovane ed energico a dirigerla. Obi accettò questa responsabilità con entusiasmo. Aveva tante idee splendide e ora finalmente avrebbe potuto metterle in pratica. La solida istruzione ricevuta alla scuola secondaria lo aveva preparato a divenire "un insegnante esemplare", come venne poi definito nei documenti ufficiali, e lo aveva reso diverso dagli altri direttori della missione. Era schietto nel condannare le vedute ristrette di quanti erano più anziani e spesso meno istruiti di lui.
"Faremo un buon lavoro, non è vero?" chiese alla giovane moglie, quando apprese la bella notizia della sua promozione.
"Faremo del nostro meglio" lei rispose. "Avremo un giardino così bello e tutto sarà semplicemente moderno e delizioso... " Durante i due anni di vita coniugale era rimasta completamente contagiata dalla passione di lui per i ‘metodi moderni’ e dal disprezzo per quelle persone vecchie e sorpassate nel campo dell’insegnamento, che avrebbero fatto meglio a lavorare al mercato di Onitsha. Lei già si vedeva l’ammirata moglie del giovane direttore, la regina della scuola.
La sua posizione sarebbe stata invidiata dalle mogli degli altri insegnanti. Sarebbe stata lei a stabilire le mode in tutto... Poi, improvvisamente, le venne in mente che avrebbero potuto non esserci altre mogli. Incerta, tra speranza e paura, interrogò il marito in proposito, guardandolo ansiosamente.
"Tutti i nostri colleghi sono giovani e non sono sposati" disse con un entusiasmo che, per una volta, lei non condivise. "Il che è buono" aggiunse.
"Perché?"
"Perché dedicheranno tutto il loro tempo e le loro energie alla scuola."
Nancy si senti abbattuta. Per qualche minuto divenne scettica sulla nuova scuola, ma solo per qualche minuto. La sua piccola sventura personale non poteva renderla cieca al punto di non vedere le belle prospettive del marito. Lo guardò mentre sedeva rannicchiato su una poltrona. Le spalle erano curve e sembrava fragile. Ma a volte sorprendeva con improvvisi impeti di energia fisica: Eppure, nella posizione in cui si trovava adesso, tutta la forza del suo corpo sembrava si fosse concentrata negli occhi infossati, conferendo loro uno straordinario potere di penetrazione. Aveva solo ventisei anni, ma ne dimostrava trenta o più. Nel complesso però non era brutto.
"Un penny per i tuoi pensieri, Mike" disse Nancy dopo un po’, imitando la rivista femminile che leggeva.
"Stavo pensando che ci si è finalmente presentata l’occasione per mostrare a questa gente come si dirige una scuola.. La Ndume School era indietro in ogni senso. Mr. Obi dedicava tutto il suo tempo all’impresa e la moglie faceva altrettanto. Egli aveva due obiettivi. Avrebbe cercato con tenacia di elevare il livello d’insegnamento e allo stesso tempo avrebbe trasformato il complesso della scuola in un luogo di bellezze. I giardini che Nancy aveva sognato presero vita con l’arrivo delle piogge e fiorirono. Splendide siepi di ibisco e di allisso, rosse e gialle brillanti, delimitavano l’area ben curata della scuola dalla vicina, fitta, boscaglia.
Una sera, mentre stava contemplando la sua opera, Obi rimase scandalizzato nel vedere una vecchia del villaggio che avanzava zoppicando proprio nel mezzo del giardino, attraverso un tappeto di calendule fra le siepi. Lì trovò poi delle tracce appena visibili di un sentiero in disuso, che partiva dal villaggio e attraversava il complesso della scuola per poi proseguire nel bosco in direzione opposta.
"Mi meraviglia", disse Obi a uno dei suoi insegnanti che era nella scuola da tre anni "come voi tutti abbiate permesso agli abitanti del villaggio di fare uso di quel sentiero. È semplicemente inconcepibile". Scosse la testa. "Il sentiero", disse l’insegnante in tono di scusa, "pare che sia molto importante per loro. Benché venga poco usato, collega l’altare del villaggio con il luogo di sepoltura."
"E questo che cosa c’entra con la scuola?" chiese il direttore.
"Ebbene non lo so" rispose l’altro alzando le spalle. "Ma ricordo che ci fu un grosso tafferuglio qualche tempo fa, quando cercammo di chiuderlo".
"È accaduto tempo fa. Ma adesso non verrà più usato", disse Obi, mentre si allontanava. "Che cosa penserà il funzionario del governo, quando la prossima settimana verrà per l’ispezione scolastica? Gli abitanti del villaggio potrebbero decidere, per quanto ne so, di usare le aule per qualche rituale pagano durante l’ispezione."
Vennero piantati dei grossi pali a distanza ravvicinata per sbarrare il sentiero nei due punti in cui entrava e usciva dall’area della scuola. I pali furono ulteriormente rinforzati con filo spinato.
Tre giorni più tardi, il sacerdote del villaggio di Ani fece una visita al direttore. Era un uomo vecchio e camminava un po’ curvo. Portava un bastone da passeggio ed era solito batterlo per terra, dando enfasi alle sue parole, ogni volta che affrontava un nuovo aspetto della discussione.
"Ho udito" disse dopo il consueto scambio di cordialità "che recentemente il nostro sentiero è stato chiuso... "
"Si’" rispose Mr. Obi. "Non possiamo permettere che la gente scambi l’area della scuola per una strada maestra. "
"Vedi, figlio mio" disse il sacerdote battendo il bastone per terra "questo sentiero era qui prima che tu nascessi e prima che tuo padre nascesse. L’intera vita del villaggio dipende da esso, I nostri parenti morti lo percorrono quando partono e i nostri antenati lo usano quando vengono a visitarci. Ma soprattutto si tratta del sentiero che i bambini prendono per venire al mondo... "
Mr. Obi ascoltava con un sorriso soddisfatto sul volto. "Lo scopo della nostra scuola" disse infine "è proprio di sradicare credenze come questa. I morti non hanno bisogno di sentieri. La sola idea è semplicemente assurda. il nostro dovere è insegnare ai vostri bambini a ridere di tali idee. "
"Ciò che dici può essere vero", rispose il sacerdote "ma noi seguiamo le consuetudini dei nostri padri. Se apri di nuovo il sentiero non ci sarà nessun motivo di discordia. Ho sempre detto questo: lascia posare il falco e lascia posare l’aquila." Si alzò per andarsene.
"Mi dispiace" disse il giovane direttore. "Ma il complesso scolastico non può essere una via di transito. È contro il regolamento. Vi suggerirei di costruire un altro sentiero che costeggi gli edifici. Possiamo anche offrirvi l’aiuto dei nostri ragazzi per costruirlo. Suppongo che gli antenati non troveranno la piccola deviazione troppo gravosa."
"Non ho più niente da aggiungere." disse Il vecchio sacerdote, già fuori dalla porta.
Due giorni più tardi una giovane donna del villaggio morì di parto. Fu consultato immediatamente un indovino, che prescrisse solenni sacrifici per propiziare gli antenati insultati dalla recinzione.
Obi si svegliò la mattina dopo tra le rovine di quanto aveva costruito. Le belle siepi erano state sradicate, non solo vicino al sentiero, ma tutto intorno alla scuola, i fiori calpestati a morte e una delle costruzioni demolita... Quel giorno il funzionario bianco venne per l’ispezione scolastica e scrisse una dura relazione sullo stato degli edifici, ma lamentò soprattutto la situazione da guerra tribale sviluppatasi tra la scuola e il villaggio, dovuta in parte all’eccesso di zelo del nuovo direttore.
 






Racconto tratto da Racconti dall’Africa, AAVV, a cura di Cristina Pugliese, Mondadori, Milano, 1993. Traduzione dall’inglese di Cristiana Pugliese.




Chinua Achebe
Albert Chinualumogu Achebe, soprannominato Chinua (Ogidi, 16 novembre 1930 – Boston, 22 marzo 2013), č stato uno scrittore, saggista, critico letterario e poeta nigeriano. Viene considerato il padre della letteratura africana moderna in lingua inglese. Il suo capolavoro, Il crollo (Things Fall Apart, 1958) č una pietra miliare del genere; viene studiato nelle scuole di numerosi paesi africani ed č stato tradotto in oltre 50 lingue. Gran parte dell'opera di Achebe č incentrata sulla denuncia della catastrofe culturale portata in Nigeria prima dal colonialismo e poi dai regimi corrotti succedutisi dopo l'indipendenza.




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