MARINA BINARIA
Lucia Cupertino
quando canto,
quando fischio.
Stringa di mare,
le onde riportano
un codice occulto.
Getti la sigaretta nel tè
e parli con Red Bull.
Il cuore fa
le arterie invece
Gli scuri chiusi
e strozzato vibra
un filo di luce.
Spengo la sigaretta e
sorseggio il mio tè,
diamine - sputo -
diamine - c'era
un mozzicone dentro -
diamine, la testa,
dov'è l'ho messa?
sono the king
sono the best
io io io...
Per le scale l'ombra
tua suprema impressa
nei buchidi luce
della tapparella.
Osservo sulla battigia
un logaritmo imperfetto,
una conchiglia screziata
di rosa, appena.
Io il Dio,
l'incontrastato, io,
Intermittente l'onda
ti bagna i piedi.
Incedi, barcolli.
Ridi, cadi,
ti alzi, abbozzi
un sorriso, ebete
ribarcolli, sei caduto.
il mio respiro,
il mio polso
Resti un altro po'
qui con me?
Ma Jack Daniel
sta zitto, guarda
una palla natalizia
farsi risucchiare
da un mare di latta.
Lucia Cupertino (1986). Autrice di testi in lingua italiana e spagnola, antropologa culturale e fotografa; alterna ricerca artistica e accademica. Dottoranda in Letterature moderne, comparate e postcoloniali presso l'Unibo. Ha concluso un Master all'universitą Complutense di Madrid e conseguito la laurea magistrale all'Unibo, occupandosi principalmente di etnologia dell'America centrale e meridionale, etnostoria, scritture mesoamericane e poesia nahuatl, conducendo periodi di ricerca sul campo (Chaco argentino) e in centri di studio (Unam, Cittą del Messico). Collabora con la rivista spagnola di storia Ab initio e col blog sul viaggio Samsara route. Suoi testi poetici sono apparsi nelle riviste Sagarana e Poeti e poesia, nella collana Poeti contemporanei (curata da Elio Pecora) e in altre antologie. Recentemente ha letto suoi versi nei readings poetici presso le Torri dell'acqua di Budrio, in occasione della mostra di Guy Lydster, e presso il Palazzo Carracci Fava, nell'ambito della X edizione del festival di poesia Amobologna.
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