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Sagarana LAMENTO PER LA FIGLIA DEL PESCATORE


Angelo Barile


LAMENTO PER LA FIGLIA DEL PESCATORE



Nel fresco giorno ha calcato
sì poca terra il tuo piede scalzo!
Hai fatto questi due passi
fra l’orlo del mare e la piana
soglia iridata di salso
della tua casa a terreno.

Eri sul lembo del suolo
che il grande azzurro frantuma.
Da questa ruga di spuma
vacillavi già in braccio al sereno
come sull’uscio del mondo.

Oh, sulla nostra marina
il tuo soggiorno fu mite
e sottovoce, fanciulla
ammainata come una vela
nel bianco dei tuoi pensieri.
Ora canti sull’altra tua riva.
Noi tristi che non ti vedremo
più cucire le bionde reti,
riempir di guizzo i panieri,
i suoi occhi di calmo celeste.
Ora tuo padre ha dipinto
le sue barche di un filo di lutto,
gli tremi viva nel flutto
battuto dal lacrimante remo.





Angelo Barile

Angelo Barile, nasce ad Albisola Marina nel 1888 e muore a Savona nel 1967. Fu collaboratore di "Solaria" e uno dei fondatori della rivista genovese "Circoli", alla quale collaborò assiduamente anche con note critiche, raccolte poi nell'opera "Risonanze" (1967). Di natura schiva, fu sottile distillatore, nei termini di uno stile fortemente simbolico ma non criptico, di un'esperienza esistenziale concresciuta nei luoghi e nei tempi della sua Liguria; in questa direzione toccò vertici di intensa e dolorosa religiosità. Le sue opere poetiche sono: "Primasera" (1933), "Quasi sereno" (1957), "Poesie" (1965). È anche autore di una raccolta di prose: "Al paese dei vasai" (1970).





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