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Sagarana La Lavagna Del Sabato 23 Febbraio 2013

IL LUSSO CAPITALISTA FA SCHIFO!



Jacopo Fo


IL LUSSO CAPITALISTA FA SCHIFO!



 

L’italiano è bombardato da una serie di trasmissioni televisive incentrate sul glamuor-spazzatura.
 
Da un po’ di tempo in tv si danno da fare, schiere di leccatissimi droni che si spacciano per grandi viveur che pontificano di stile, e vanno a caccia di povere creature prive di autostima e senso del ridicolo, e gli rifanno il look e l’appartamento, gli insegnano a ricevere gli ospiti a cena e a fare sesso moderno.
Diffusori di un’idea troglodita del lusso, non inteso come saper godere delle bellezze del mondo ma come ostentazione.
Questi hanno l’estetica anoressica da nazisti onirici con il senso dell’erotico lobotizzato.
Cioè, avrai visto le sfilate di moda?
Ti pigliano delle ragazze che sono un miracolo dell’armonia divina, le mettono a pane e acqua, e poi te le fanno camminare incrociando i piedi e caracollando in una fastosa andatura da cammelle isteriche tutte scattose.
Bisognerebbe denunciarli al tribunale dell’Aja, sui crimini contro l’Umanità e rimettere in servizio Wiesenthal.
Poi ci sono i gourmet che non si emozionano per la ricchezza organolettica dei cibi coltivati con amore da contadini pagati dignitosamente. Il cibo non ha storia per loro, sempre alla ricerca dei piatti a effetto: “E qui abbiamo del brodo solido, del pollo liquido, un’insalata secca e un tiramisù in polvere…”
Deficienti!
Quando mangi, quel che conta è il vestito del cameriere, il sottopiatto, la forchetta scomodissima, l’architettura meccanica dei manicaretti: come sovrapponi le fettine di avocado alle fettine di arrosto di vacchetta vergine di Gorgonzola e le fettine di porco Senese con una cinta da paura, la lingua salmistrata di macaco cretino, con nuvole di gamberi cinesi daltonici, dadolato con una fantasia di coglioni di cinciallegra (uno schifo), spruzzato da una lacrima di aceto balsamico podale realizzato in un convento di Frati Benedettini che dal 1564 hanno rinunciato a lavarsi, il tutto imbustato in una guepière di mangusta fritta (solo dopo ripetuta sodomia balsamica), quindi infornato dentro un ventre di stambecco omosessuale viennese e servito sopra un guanciale di foglie allungate in un tripudio verdeggiante (lattuga). Insomma, una boiata pazzesca che se la mangi veramente poi la digerisci il mese successivo perché, a conti fatti, contiene ben 63 alimenti, generalmente incompatibili tra loro… In quanto il tuo stomaco, a causa di una decisione divina sulla quale non puoi fare un cazzo, può processare solo 32 alimenti in un unico ciclo digestivo. Insomma, ti si ripropone. Ed è una riproposta con un aroma che ricorda le ascelle della famosissima Susy di Saint Jacques (dopo che aveva marciato per 11 giorni immersa fino alle cosce in limo di rinoceronte e faceva un caldo esponenziale).
Uno dei disastri dei progressisti è che non si sono ancora resi conto che sul terreno dello stile di vita vinciamo a man bassa! È sull’idea del come vogliamo vivere su questo pianeta potenzialmente delizioso che si svolge la vera battaglia epocale contro questo sistema disumano, assassino e distruttore di foreste e sogni.
Dire che speculare per arricchirsi è immorale e vergognoso non basta: dobbiamo gridare che quando lo fai la tua anima ne viene contaminata e il tuo palato diventa sensibile come la pianta dei piedi di Abele Bikila, il famoso maratoneta eritreo che correva a piedi nudi.
A Capodanno a Londra un cuoco da strapazzo ha proposto una cena con champagne di 50 anni, tartufo, caviale, filetto di vitello giapponese kobe (cresciuto sollevato da terra con delle fasce nella totale immobilità, e massaggiato per 8 ore al giorno. Giuro!), aragosta, selvaggina avvolta in filigrana d’oro, arrostita nel ventre di un porco estinto perché era stronzo, e per finire dei pistacchi da 5.000 euro al chilo (!!!) frutta, torta e caffé (quello fatto con semi di caffè mangiati e poi cagati da uno schifosissimo Musang delle foreste asiatiche meridionali, una sorta di gatto-scoiattolo; nome scientifico: Paradoxurus hermaphroditus. Giuro!. E giuro anche che una tazzina costa 60 euro, per via di quel retrogusto… Un po’… Come dire…). 
E tutta questa cena demenziale costava 45mila euro a persona. Imbecilli!
Il grande Veronelli una volta organizzò uno scherzo geniale. A un raduno di questi sordi orali fece degustare 5 vini offrendo 4 bottiglie ottime e un vino in confezione di plastica da supermercato del dolore.
NESSUNO si accorse che uno dei vini era una ciofeca!!!
Tutti lì a declamare il retrogusto di rutto di foca.
Se poi questi emotivolesi televisivi si mettono a insegnare alla gente come fare l’amore, si arriva al baratro.
È solo tecnica. Neanche un attimo gli passa per la testa che quel che devi imparare per godere veramente dello spumeggiante connubio dei corpi, è il fluire della poesia dell’amore.
È gente convinta che le labbra siano soppiantabili da un vibratore perché il vibratore va più veloce. La vita è una corsa…
Ma cosa vuoi scopare tu se non riesci a stupirti di fronte al tramonto?
È ora che i leader progressisti scoprano che se cominciamo a discutere di cibo o di sesso li facciamo a pezzi.
E cambiamo il mondo.
Questa è la vera rivoluzione.
Il resto, al massimo, è annacquare un sistema che sa di tappo.
Invece delle primarie dovevano far cucinare ai candidati una cena conviviale.
Avete presente cosa mangia Scilipoti?




Tratto da Il Fatto Quotidiano on-line del 27 Gennaio 2013.




 Jacopo Fo
Jacopo Fo




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