La Lavagna Del Sabato 1 Dicembre 2007


LE DUE BASSE

– Brano tratto dal romanzo Diario delle finestre –

Roberto Violi






(...) La golena delimitata dagli argini maestri che si vede dalle vetrate dell'ufficio è la golena del fiume Po. Quello che ho precedentemente chiamato le "nostre parti" è una porzione di pianura padana che dalle nostre parti si chiama la Bassa. Termine identificativo anche se un poco impreciso che si riferisce alla zona compresa fra la via Emilia ed il fiume Po*. Oltre il fiume la terra cambia nome e si chiama Lombardia, che dalle nostre parti è sempre Bassa. Solo che è Bassa mantovana. E la differenza si nota.

A partire dai saluti ad esempio. A sud del fiume ci si saluta con ciao come stai, che nella Bassa diventa ciao c'ma stet. A nord del fiume invece ci si saluta con ciao come stai che però a nord del fiume, cioè nella Bassa mantovana, diventa ciao mute vala? Differenza questa per cui a nord del fiume, nella Bassa mantovana, gli abitanti sono chiamati i Mute, da quelli che abitano a sud del fiume, nella Bassa. Altre dif­ferenze sostanziali riguardano i colori. Ad esempio il colore del vino lambrusco a sud del fiume è di un rosso vivo tendente al chiaro. Lascia macchie sulla tovaglia di un vermiglio tenue quasi arancione. E non macchia le labbra. Il vino lambrusco nella Bassa mantovana è rosso scuro, molto intenso, quasi nero. Lascia macchie sulla tovaglia gra­nata, di un viola carico quasi nero appunto. E dopo alcune sorsate dipinge le labbra dello stesso colore delle macchie sulla tovaglia. Ma a me piace molto di più.

Ancora a sud del fiume si produce il formaggio parmigiano reg­giano, ma il confine della zona di origine coincide con il fiume. Ragione per cui a nord del fiume si produce un formaggio analogo che però si chiama grana padano. Sulle differenze fra i due formag­gi sono sorti e ancora permangono scontri e ripicche generazionali. A me il parmigiano reggiano piace di più. Ma apprezzo molto anche il grana padano. Le differenze fra i due formaggi vengono spiegate agli abitanti delle rispettive Basse fin dalla più tenera età. Motivo questo che può indurre alcuni degli abitanti a dimenticare tali diffe­renze dal momento che sono troppo impegnati a ricordarsi di dire e pensare che tali differenze esistono. Non esiste altresì a tutt'oggi scuola elementare che non promuova una gita presso un caseificio locale. In famiglia si viene corretti severamente se si confondono i nomi dei due formaggi e gli errori non sono tollerati. Evidente che venga richiesto ad ognuno di sapere riconoscere il tipo di formaggio anche solo dal gusto o dal colore. I problemi maggiori insorgono quando le scuole sono miste e i bambini delle rispettive Basse fre­quentano scuole della Bassa opposta.

Insomma le due Basse, due mondi completamente diversi.

Detto a margine un mio caro amico fa il casaro di mestiere. Spesso mi porta il tosello, un formaggio morbido ottenuto dagli scarti della forma di parmigiano reggiano durante la lavorazione.

Mi ha spiegato varie volte le differenze che ci sono fra i due formaggi. Per ricordare i bei vecchi tempi delle scuole visto che erava­mo compagni di classe alle scuole elementari e medie ed anche per evitarmi brutte figure. Il latte, la terra da dove proviene il fieno per alimentare le mucche, la tecnica di lavorazione, la stagionatura. Ma io faccio parte di quella quota di abitanti che la storia del parmigia­no reggiano e del grana padano mica se la ricordano tanto bene. Forse l'abbiamo sentita troppe volte.

 

Il fiume Po non è solo il confine che separa i due formaggi. È anche il confine che divide due regioni, la Lombardia e l'Emilia Romagna. Anche se questo è vero solo per un breve tratto del suo corso. Appunto il tratto che attraversa la Bassa, o le Basse a secon­da delle interpretazioni.

Tuttavia ci sono eccezioni. In località Gualtieri ad esempio il confine fra le due regioni è un poco più a sud del fiume. Solo poche decine di metri. La strada che porta al fiume è dunque asfaltata solo fino al confine sud e i pochi metri residui per i quali si accede alla banchina sono lasciati sterrati e pieni di sassi. Sarebbe competenza dell'altra regione o dell'altra Bassa, quella mantovana.

Dalle nostre parti la banchina di cemento che costeggia il corso del fiume si chiama pennello. Intorno al pennello una distesa di pioppi cedui fino all'argine maestro qualche chilometro più a sud.

Il pennello serve anche come attracco per le imbarcazioni e per farci le passeggiate sopra con le famiglie o gli amici il pomeriggio, se si può con le ragazze alla sera. Ma va bene anche il pomeriggio.

È servito anche per fumarci le prime sigarette da adolescenti, verso i tredici anni e per farci le prime canne poco dopo. Ma questa è un'altra storia.

 

Nota
*In effetti volendo essere più precisi la Bassa consiste unicamente in quei terri­tori al di sotto del livello del mare. Dunque sono escluse molte delle zone appe­na a nord della via Emilia. come del resto anche a nord del fiume, mentre sono decisamente nella Bassa tutti i territori immediatamente a ridosso della golena del Po. A nord come a sud.



(Brano tratto dal romanzo Diario delle finestre, Campanotto narrativa, Pasian di Prato (UD), 2007.)


Roberto Violi è nato a Reggio Emilia nel 1971. Si è laureato a Bologna e lavora a Reggio Emilia. È cresciuto nella Bassa reggiana ed attualmente vive nella Bassa mantovana. Diario delle finestre è il suo primo libro.





        
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