Augusto Dos Anjos

Enrico Petrangeli

 



Se l'astrologia rappresentasse per lui un concreto interesse, non saprei dirlo, ma la celebre "Psicologia di un vinto" non trascura, da parte sua, una possibile sorte avversa già scritta nel proprio firmamento ("Soffro... / l'ostile influsso dei segni zodiacali").
Augusto dos Anjos è un poeta brasiliano nato il 20 aprile del 1884 a Pau d'Arco e morto il 12 novembre del 1914 a Leopoldina, quindi venuto al mondo sotto il segno dell'ariete, come Baudelaire ma anche lo stesso giorno di Hitler, e defunto, a soli trent'anni, sotto quello dello scorpione. Gli oroscopi, per quanto mi concerne, non m'interessano molto, perlomeno quanti se ne producono periodicamente su riviste, ma la mia disposizione celeste (nella fattispecie anch'io ariete della terza decade e con ascendente in scorpione) mi ha, in qualche modo, relazionato, ravvisando questo primo elemento nella sua più famosa poesia. E attraverso i versi "Io, figlio del carbonio e dell'ammonio" che ho intrapreso, affascinato, dapprima una lettura del poeta per poi avventurarmi nella sua traduzione. "Io" dal portoghese "Eu", titolo altresì dell'unico libro pubblicato in vita nel 1912 e che s'identifica, prima di ogni altra cosa, nell'informe massa da cui generò vita. L'io delle origini, o presunte tali, in accordo ad un materialismo tanto in voga all'epoca e che, in dos Anjos. apporterà anche, sotto un profilo stilistico, una vasta contaminazione dalla terminologia scientifica. Nelle sue composizioni ricorrono elementi repellenti come vermi, putrefazione ed ossa che, personalmente, mi riconducono a Corbière; ma si fa spesso ricorso anche a cellule, embrioni ed altri composti organici, a sancire una predilezione per la conoscenza razionale. Ne emerge una grande intelligenza caratterizzata dall'originalità dell'autore, che percorre speculazioni filosofiche del materialismo cosiddetto naturista. Augusto, presumibilmente, prese contatto e familiarizzò con queste idee attraverso il movimento denominato "scuola di Recife", luogo dove frequentò la facoltà di diritto. Attraverso la sua biografia, affiora la perdita di un caro fratello ma anche una personalità disturbata, che taluni definiranno nevrotica, altri isterica. Eventi traumatici legati, comunque, ad un'individualità ricca e particolare, dove, nonostante l'evidente propensione per le teorie razionaliste, emerge, consistente, una ricerca ontologica dentro i suoi versi. Del resto, certe idee positiviste affiorarono anche per contrastare e svecchiare la portata di un opprimente pensiero teologico, piuttosto che per negare una spiritualità nell'uomo. La manifestazione transitoria della materia e dei suoi processi evolutivi diviene in dos Anjos punto di partenza, esplorazione che va al di là e, nella sostanza, ritrova unità tra spirito e materia. Dall'elemento puro, attraverso la chimica inorganica e l'alchimia del sentire poetico, si avventura nella ricerca del mistero primordiale della vita, scaturito nel principio della sua stessa forza. Elemento, quindi, relazionabile anche a quel "verbo" che, nella tradizione cristiana, si è poi fatto "carne"... Materia soggetta a distruzione nella reintegrazione e che, facilmente, ci riporta a più recenti teorie relativiste ma anche a talune tra le più antiche concezioni spirituali legate all'induismo. Dietro un apparente pessimismo senza via di scampo, soffocante nonché persino patologico ed oltre immediate correlazioni che potrebbero, facilmente, ricondurre a grandi maestri del genere, come il nostro Leopardi, in lui coesiste, incessante, un radicato senso del metafisico. Per quanto tardiva, è altresì evidente l'influenza di un certo simbolismo francese nei suoi componimenti che, a livello nazionale, con dos Anjos conoscerà rinnovato spessore nel genere rispetto la più tradizionale vena dolente e malinconica di predecessori come Cruz e Sousa e di Alphonsus de Guimaraens. Nonostante il solo "Eu", unitamente alle diverse collaborazioni da lui svolte con giornali e riviste dell'epoca, ha, nel suo paese d'origine, suscitato notevole interesse e, dopo la sua morte, si sono susseguiti diversi scritti critici e ristampe corredate d'inediti ("Eu e outras poesias" del 1919 è stata la prima edizione postuma alla sua morte).
Quella di dos Anjos è, certamente, una poesia che trascende, diretta, in una forma che cattura, talvolta persino risucchia, per trascinarci in un inferno del vivere oltre il quale si vanifica tutto, persino quell'ultimo possibile cinico distacco vaneggiato in un presunto istinto di sopravvivenza, ma da cui sorge sempre, rinvigorita, rinnovata poesia.

 



PSICOLOGIA DE UM VENCIDO

Eu. filho do carbono e do amoníaco,
Monstro de escuridão e rutilância.
Sofro, desde a epigênesis da infância,
A influência má dos signos do zodíaco.

Profundíssimamente hipocondríaco,
Este ambiente me causa repugnância...
Sobe-me à boca uma ânsia análoga à ânsia
Que se escapa da boca de um cardíaco.

Já o verme - este operário das minas -
Que o sangue podre das carnificinas
Come, e à vida em geral declara guerra,

Anda a espreitar meus olhos para roê-los,
E há-de deixar-me apenas os cabelos,
Na frialdade inorgânica da terra!

 

PSICOLOGIA DI UN VINTO

Io. figlio del carbonio e dell'ammonio,
mostro di oscurità e di rutilanza,
soffro, fin dall'epigenesi d'infanzia,
l'ostile influsso dei segni zodiacali.

Profondissimamente ipocondriaco,
quest'ambiente mi dà ripugnanza...
sale nella bocca un'ansia come quella
sfuggita dalle labbra di un cardiopatico

Di già il verme - quest'operaio di rovine -
che il marcio sangue di carneficine mangia,
e alla vita è solito far guerra,

va! Spia i miei occhi per roderli,
e da lasciarmi ha appena i capelli,
nell'inorganico distacco nella terra!



A AERONAVE

Cindindo a vastidão do Azul profundo,
Sulcando o espaço, devassando a terra,
A aeronave que urn mistério encerra
Vai pelo espaço acompanhando o mundo.

E na esteira seni fim da azálea esfera
Ei-la embalada n'amplidão dos ares.
Fitando o abismo sepulcral dos mares.
Vencendo o azul que ante si s'erguera.

Voa, se eleva em busca do infinito,
E como um despertar de estranho mito,
Auroreando a humana consciência.

Cheia da luz do cintilar de um astro,
Deixa ver na fulgência do seu rastro
A trajetória augusta da Ciência.

 

L'AEROMOBILE

Ispartendo vastità di profondo azzurro,
solcando lo spazio, riscoprendo la terra,
il velivolo che un mistero rinchiude
va nel firmamento conducendo il mondo.

E nell'infinita scia dell'azzurrina sfera
resta sedotto sopra estensioni di are,
fissando il sepolcrale abisso dei mari,
vincendo l'azzurro che dinanzi s'eleva.

Vola, s'innalza in cerca di un infinito,
è come il destarsi di uno strano mito,
albeggiando nell'umana conoscenza.

Pieno della sfavillante luce dell'astro,
nello splendore del suo erpice
affiora la scienza in una maestosa traiettoria.



A DANÇA DA PSIQUÊ

A dança dos encéfalos acesos
Começa.
A carne é fogo. A alma arde. A espaços
As cabeças, as mãos, os pés e os braços
Tombaram, cedendo à ação de ignotos pesos!

É então que a vaga dos instintos presos
- Mãe de esterilidades e cansaços -
Atira os pensamentos mais devassos
Contra os ossos cranianos indefesos.

Subitamente a cerebral coréa
Pára. O cosmos sintético da Idéia
Surge. Emoções extraordinárias sinto...

Arranco do meu crânio as nebulosas.
E acho um feixe de forças prodigiosas
Sustentando dois monstros: a alma e o instinto!

 

LA DANZA DI PSICHE

La danza degli encefali eccitati
comincia. La carne è fuoco. L'anima arde. Ogni tanto
la testa, le mani, i piedi e le braccia
cadono, cedendo all'azione d'ignoti pesi.

È allora che l'ondata d'istinti imprigionati
- madri di sterilità e spossatezza -
attiva i pensieri più depravati
contro indifesi ossi del cranio.

Immediatamente la corteccia cerebrale
si blocca. Il sintetico cosmo dell'idea
sorge. Straordinarie emozioni sento...

Libero dal mio cranio le nebulose.
E trovo un fascio di prodigiose forze
sostentando due mostri: l'anima e l'istinto!



A LÁGRIMA

Faça-me o obséquio de trazer reunidos
Cloreto de sódio, água e albumina...
Ah! Basta isto, porque isto é que origina
A lágrima de todos os vencidos!

"A farmacologia e a medicina
Com a relatividade dos sentidos
Desconhecem os mil desconhecidos
Segredos dessa secreção divina"

- O farmacêudico me obtemperou. -
Vem-me então à lembrança o pai Yoyô
Na ânsia física da última eficácia...

E logo a lágrima em meus olhos cai.
Ah! Vale mais lembrar-me eu de meu Pai
Do que todas as drogas da farmácia!

 

LA LACRIMA

Mi faccia il favore di portare insieme
cloruro di sodio, acqua e albumina...
Ah! Basta questo, poiché è quel che crea
la lacrima di tutti i vinti!

"La farmacologia e la medicina
con la relatività dei sensi
disconoscono i mille sconosciuti
segreti della divina secrezione"

- Annuì con me il farmacista -
mi viene allora il ricordo di papà Yoyô
nell'ansia fisica dell'ultima efficienza...

E cade quindi una lacrima nei miei occhi.
Ah! Vale più il ricordo di mio padre
che tutte le droghe della farmacia!

 


 

(Traduzioni di Enrico Pietrangeli)

 






Augusto de Carvalho Rodrigues dos Anjos nasce a Engenho Pau d'Arco, municipio di Cruz do Espírito Santo, Stato di Paraíba, Brasile, il 20 Aprile 1884, terzo figlio di Alexandre Rodrigues dos Anjos e D. Córdula de Carvalho Rodrigues dos Anjos (Sinhá Mocinha). Augusto e i fratelli riceveranno dal padre un'istruzione primaria e secondaria. 1900: Augusto entra nel liceo Paraibano; compone il suo primo sonetto, "Saudade". - 1901: Pubblica un sonetto nel giornale "O Comércio", con il quale inizierà a collaborare. - 1903: S'inscrive nella facoltà di diritto nella città di Recife. - 1905: Morte del Dr. Alexandre, padre del poeta. A tal proposito, Augusto scrive e pubblica nel "O Comércio" tre sonetti che faranno parte di "EU", futuro libro. Inizia la "Crónica paudarquense" dove prende parte attivamente. - 1907: Conclude il corso di diritto. - 1908: Si trasferisce nella capitale di Paraíba, dove dà lezioni private. Collabora nel giornale "Nonevar" e nella rivista "Terra Natal". Muore Aprigio Pessoa de Melo, patrigno di sua madre e patriarca della famiglia, lasciando Engenho in una grave situazione finanziaria. Augusto insegna nell'istituto "Maciel Pinheiro". Viene nominato professore presso il liceo Paraibano. - 1909: Nella "A União" pubblica "Budismo moderno" e numerosi poemi. Proferisce, nel Teatro Santa Rosa, un discorso nelle commemorazioni del 13 de maggio, scioccando la platea per il suo lessico incomprensibile e bizzarro. Abbandona l'istituto "Maciel Pinheiro". - 1910: Pubblica nella "A União" il "Mistério de um fósforo" e "Noite de um visionário". Si sposa con Ester Fialho. Continua a collaborare nel "Nonevar". La sua famiglia vende Engenho Pau d'Arco. Senza esserne licenziato, si dimette dal liceo Paraibano e s'imbarca con la moglie alla volta di Rio de Janeiro. Alloggia in una pensione a "Largo do Machado", cambiando, in seguito, con la "Avenida Central", finisce l'anno senza che trovi un ulteriore impiego. - 1911: Ester, incinta di sei mesi, perde il figlio. Augusto é nominato professore di geografia, corografia e cosmografia nel "Ginásio Nacional" (attualmente "Colégio Pedro II"). Nasce sua figlia Glória. Muta costantemente di residenza. - 1912: Collabora nel giornale "O Estado", dà lezioni nella scuola ordinaria. Augusto e suo fratello Odilon realizzeranno la stampa di 1.000 esemplari di "EU", libro accolto con vaste contraddizioni da parte della critica, oscillanti tra entusiasmo e ripugnanza. - 1913: Nascita del figlio Guilherme Augusto. Continua a dare lezioni in più posti. - 1914: Pubblica "O lamento das coisas" nella "Gazeta de Leopoldina", diretta da suo cognato Rômulo Pacheco. E nominato direttore del Gruppo "Escolar de Leopoldina", dove si trasferisce. Malato, fin dal 30 di ottobre, verrà a mancare alle 4 del mattino del 12 di novembre, a soli trent'anni, a causa di una polmonite. - 1920: Con l'organizzazione e la prefazione di Orris Soares, viene pubblicata dalla "Imprensa Oficial da Paraíba" la seconda edizione di "EU". - 1928: viene pubblicata la terza edizione delle sue poesie dalla "Livraria Castilho", di Rio de Janeiro, con uno straordinario successo di pubblico e di critica.
[Fonte: Augusto dos Anjos - Obra Completa. Rio de Janeiro: Nova Aguilar, 1996]




UN'INTERVISTA DEL 1912

 

[Un'intervista che Augusto dos Anjos rilascio al medico Licínio Santos, nel 1912, poco tempo dopo la pubblicazione di "Eu". Il medico cercava di raccogliere contributi per un suo saggio "Loucura dos Intelectuais" (Follia degli intellettuali), che verrà poi pubblicato nel 1914]



- Nome?
- Augusto dos Anjos.
- Età?
- 28 anni.
- Professione?
- Professore e Avvocato.
- Figlio di...?
- Figlio legittimo di Bacharel Alexandre R. dos Anjos e donna Córdula C.R. dos Anjos.
- Stato Civile?
- Sposato.
- Precedenti ereditari?
- Mio padre, vittima del sovraffaticamento, mori di paralisi generale e mia madre è eccessivamente nervosa.
- Precedenti personali, cosa mi può' anticipare sulla sua infanzia?
- Dalla più tenera età mi sono dedicato esclusivamente agli studi, relegando, per intero, tutto quel che concerne lo sviluppo, in un'atmosfera di rigorosissima moralità, per quel che si chiama vita fisica.
- Dove e come fu educato?
- Nel Paraíba do Norte, Engenho Pau d'Arco.
- Quali sono gli autori che la impressionarono di più?
- Shakespeare e Edgar Poe
- Qual'è il suo autore favorito?
- Tutti i buoni autori mi piacciono.
- Come svolge il suo lavoro intellettuale?
- Durante il giorno. quasi sempre tra l'affaccendarsi dell'ambiente circostante o, la notte, andando a letto. Conservo a memoria tutto quel che produco. Sono rare le volte che mi siedo ad un tavolo per produrre.
- Quali sono le ore che dedica al suo lavoro intellettuale?
- Non ho ore metodicamente preferite per svolgere il mio lavoro mentale.
- Cosa sente di anomalo quando sta producendo?
- Una serie indescrivibile di fenomeni nervosi, accompagnati, spesso, da una voglia di piangere.
- A che età cominciò a produrre?
- Se non mi è venuta a mancare la memoria, mi sembra di aver iniziato molto prima dei nove anni.
- Quali lavori ha dato alla luce finora?
- Un libro di versi, Eu.
- Quali sono i colori che predilige?
- ll rosso e l'azzurro.
- Quante ore riposa?
- Il mio riposo varia dalle 7 alle 8 ore.
- Soffre de insonnia, cefalea e amnesia?
- Finora non soffro assolutamente di amnesia. Ho insonnia, qualche volta, ma il mal di testa mi assilla costantemente.
- Fa di norma dei sogni fantastici?
- In quanto a sogni fantastici, è assai raro che ne abbia.
- Fa i suoi pasti irregolarmente?
- Si.
- Ha molto appetito?
- Normale.
- Fa uso sregolato di fumo?
- No.
- Fa uso di alcool?
- No.
- Fa uso eccessivo di caffè, tè, o altro eccitante intellettuale?
- Sono contro gli eccessi. il che non m'impedisce, pertanto, di abusare di un po' di caffè

[Fonte: Augusto dos Anjos - Obra Completa. Rio de Janeiro: Nova Aguilar, 1996]



(Tratto da "Augusto dos Anjos", rivista "Tam tam", Dicembre 2004, testo e traduzione di Enrico Petrangeli.)

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