I NOMADI DEL CELLULARE

 

 

Jonathan Kandell

 

 

In un fast food vicino alla stazione centrale di treni di Helsinki, Matti, quattordici anni, e il suo compagno di banda e migliore amico Pekka, tredici anni, ci spiegano le migliori qualità dei loro telefonini: “questo squillo significa che sono i miei genitori che mi chiamano”, racconta Matti, premendo un tastino sul suo Nokia che emette un suono acuto. Se lui non vuole parlare con loro, basta spegnere subito il suo telefonino. Loro forse crederanno che lui è in un cinema o in qualche altro posto nel quale non è legale usare il cellulare. Ma loro sicuramente non sarebbero felici di sapere che il figlio è a venti chilometri da casa. “E quest’altro squillo dice che è la mia ragazza che mi chiama”, aggiunge Matti, facendo uno squillo più melodioso – a cui lui non rifiuta mai di rispondere.

Pekka non ha ancora una ragazza. Ma quando la avrà, il suo cellulare sarà l’intermediario principale del rapporto. Lui la inviterà ad uscire insieme a lui per la prima volta attraverso il short message system (SMS), una sorta di e-mail digitato utilizzando i tastini del telefono, che anche gli italiani conoscono benissimo. Pekka sarebbe troppo timido per telefonare e parlare, e ancora di più per un incontro faccia a faccia. “Sarebbe troppo spaventoso se lei mi dicesse di no”, spiega, sorridendo sotto il suo cappellino da baseball con la visiera all’indietro. “Meglio usare un SMS”.

In questo momento, tanto il cellulare di Pekka, quanto quello di Matti emettono uno squillo grave che segna l’arrivo di un messaggio. È un’ e-mail che spiega che un giochino “Berlin Wall” è iniziato coinvolgendo una dozzina di suoi amici che hanno anche loro viaggiato ad Helsinki senza informare i loro genitori. Nelle regole del gioco, una parte fa il ruolo delle spie occidentali che provano a “attraversare il confine” in Mannerheim, il principale viale della capitale, e l’altra parte, agisce come agenti comunisti che cercano di intercettarle. Ci riescono quando un agente scorge una spia e le identifica inviando un SMS prima che lui attraversi il viale nuovamente verso l’“occidente”. Il gioco può andare avanti per ore prima che tutti i giocatori si incontrino in un bar, come era stato programmato tra loro via SMS. Giochi di questo tipo sono giocati decine di volte al giorno in differenti posti di Helsinki da gruppi di bambini che si riuniscono e si disperdono come fossero stormi di passeri.

In teoria, la rivoluzione dei “punto com” doveva essere già finita. Ma, apparentemente i giovani finlandesi non sono stati informati. La combinazione di cellulari e Internet ha oggi un fortissimo impatto nella vita sociale della Finlandia, e giovani come Matti e Pekka sono all’avanguardia. Due terzi del traffico telefonico del paese è costituito da dati e non voci, e la stragrande maggioranza dei dati consistono in messaggi SMS inviati tra bambini o adolescenti, al posto di informazioni circa il mercato dei capitali, preventivi e altre preoccupazioni finanziarie adulte. La popolarità dell’SMS ha a che vedere col fatto che gli spazi pubblici ad Helsinki sono molto meno rumorosi e irritanti di quelli di New York, Parigi, o Rio, dove le conversazioni tra utenti di cellulari fanno impazzire gli eventuali spettatori.

Perchè i ragazzi finlandesi preferiscono l’SMS alla voce (cioè, oltre alla tensione del primo incontro)? C’è la questione della privacy: loro possono digitare di nascosto sui loro telefonini anche se i loro   genitori o professori sono vicini. C’è anche una forte componente economica: “costa meno inviare un messaggio che parlare per telefono”, spiega Matti. E siccome gli schermi permettono al massimo 160 caratteri, loro hanno sviluppato un loro proprio codice di lettere e simboli per comprimere ancora di più la comunicazione via SMS. Come tutti i loro amici, matti ha un limite imposto dai genitori di 25 dollari mensili nel suo conto. Appena raggiunto questo limite, la compagnia telefonica sospende il servizio. Purtroppo, dieci giorni prima della fine del mese Matti ha oltrepassato li suo limite e può soltanto ricevere i messaggi o rispondere alle chiamata.

Secondo una  ricerca fatta da Timo Kopomaa, un sociologo dell’università tecnologica di Helsinki, i cellulari hanno creato tra i bambini l’equivalente di nuove tribù di nomadi. Loro aumentano il loro raggio di azione geografica giorno dopo giorno. Giovani come Matti e Pekka non hanno paura di prendere un pullman per Helsinki, a venti chilometri dalle loro case, purchè possano tornare in tempo per la cena. “Per questi nuovi nomadi, nessun luogo è totalmente straniero perchè sempre possono chiamare la famiglia o gli amici, non importa dove sono”, dice Kopomaa.

Lui vede un gran valore sociale nell’uso dei cellulari da parte dei giovani. “Tradizionalmente, i finlandesi sono noti per essere poco comunicativi e chiusi”, dice Kopomaa.

“I telefonini danno oggi a questi giovani la sensazione di non essere più soli, che le loro vite non sono più vuote, che c’è sempre gente da un’altra parte con cui possono condividere emozioni ed esperienze”. Ma altri sociologi, invece sono preoccupati per l’impatto dei cellulari nella vita familiare. I finlandesi parlano di “paternità remota” – genitori che sono in contatto con i loro figli solo via SMS, e non sono mai esattamente dove i figli si trovino e chi siano i loro amici.

Praticamente tutti gli adolescenti finlandesi hanno dei cellulari, e più della metà a partire dai dieci anni anche. Usano i loro telefonini per comprare bibite, per scaricare canzoni da Internet, ordinare una pizza, consultare le previsioni del tempo e per giocare nei piccoli schermi. Ma, soprattutto, si comunica con gli amici. “Credo che avresti visto molto meno i miei amici se non avessi avuto il cellulare”, dice Pekka. “Puoi fissare incontri all’ultimo minuto con uno o più di loro”.

Perchè la Finlandia, di tutti i luoghi del mondo , si è trasformata in leader della nuova cultura della comunicazione? La crescita della Nokia, leader in telefonia cellulare nel mondo, c’entra molto con questo. Da più di un decennio, la Nokia ha capito che i giovani sarebbero sempre la fetta che più cresce nel mercato di telefonini, perchè sono più ricettivi alle nuove tecnologie e si annoiano più facilmente con i modelli superati, chiedendo sempre le novità. “È molto più difficile interessare un adulto alla nuova generazione di cellulari con Internet che un ragazzo che è cresciuto aspettando le novità tecnologiche ogni anno”, dice Yrjö Neuvo, direttore di tecnologie della Nokia.

Nonostante la Nokia si sia preoccupata soprattutto dell’aspetto dell’hardware della rivoluzione della comunicazione, più di un centinaio di ditte finlandesi sviluppano il software. Quelle che fanno più successo sono quelle che cercano l’appoggio dei giovani. È il caso della Wapit, fondata da Mato Valtonen, ex leader di una banda finlandese. “Semplicemente non riuscivo a vedermi come una rockstar invecchiata”, spiega Valtonen, 47 anni. Allora lui ha fondato la Wapit, una ditta che offre circa 200 servizi diversi di SMS, che vanno da barzellette e oroscopo fino alle previsioni del tempo e le notizie. Il servizio più popolare della Wapit al momento? L’orario dell’alimentazione dei babbuini nello zoo della capitale. Valtonen sospetta che questo faccia parte di qualche nuovo gioco dei ragazzi, a questo punto già annoiati di “Berlin Wall”.