TRE POESIE

Raymond Farina


I miei occhi guardano
un altro cielo

Che non è
di qui
di laggiù

Che non è
un cielo oceanico
Che non è
il cielo prenatale

Non è un cielo
di prima dello sguardo
Neanche un cielo
di prima del cielo
Ma soltanto quello
che aveva chiesto
la rondine

Quello
in cui la bontà dormiva
dove camminavano a volte
le stelle
Quello che pioveva
per il mio albero

& che prometteva
ali
per non insegnarmi
a volare


Prendiamo il té
sull'orlo dell'abisso
discorrendo delle chiare circostanze
di una paleoprimavera
-era nel secondo millennio-

Tutto continua
come prima
Abbiamo Venezie
da costruire
deserti
da inaugurare
Un appuntamento
con Virgilio
Un vecchio dispiacere
da finire

Il ciclone annunciato
sarà tutto sommato
in questo luogo comune dove siamo
solo un breve delirio tropicale

Siete sicuro veramente
che il cane si è messo a ruggire
& che il piano clavicenbali?
Sei sicuro
piccolo Pitagora
che insista ancora
a tarda ora
il tuo strano colloquio intimo?


Così tranquillo il dolore di essere
Quasi lontani i gabbiani
la tua domanda Perché preoccuparsi
delle ragioni della loro dispersione
IO lascio il loro volo a caso
all'orizzonte i suoi criteri
incerti a quel marinaio che delira
sull'indifferenza dei luoghi
bevendo a sorsi la morte
con i suoi riflessi dorati

(Traduzione dell'autore)

GLI ORIGINALI IN FRANCESE:

Mes yeux regardent
un autre ciel

Qui néest pas
d'ici
de là-bas

Qui n'est pas
le ciel éocène
Qui n'est pas
le ciel prénatal

Pas un ciel
d'avant le regard
Ni même in ciel
d'avant le ciel
Mais seulement celui
qu'avait demandé
l'hirondelle

Celui
où la bonté dormait
où marchaient parfois
des étoiles
Celui qui pleuvait
pour mon arbre

& qui me promettait
des ailes
pour ne pas m'apprendre
à voler


Nous prénons le thé
au bord de l'abîme
causant des claires circonstances
d'un paléoprintemps
-était-ce au second millénaire-

Tout continue
comme avant
Nous avons des Venise
à construire
des déserts
à inaugurer
Un rendez-vous
avec Virgile
Un vieux chagrin
à terminer

Le cyclone annoncé
ne sera somme toute
dans ce lieu commun où nous sommes
qu'un bref délire tropical

Etes-vous sûr- vraiment-
que le chien s'est mis à rugir
& que le piano clavecine?

Es-tu sûr
petit Pythagore
qu'insiste encore
dans l'heure tardive
ton étrange colloque intime?


Si tranquille la douleur d'être
Presque lointaines les mouettes
ta question Pourquoi s'inquieter
des raisons de leur dispersion
Je laisse leur vol au hasard
à l'horizon à ses critères
incertains à ce marin délirant
sul l'indifférence des lieux
en buvant par gorgées la mort
avec ses reflets dorés

 



Raymond Farina è nato ad Algeri nel 1940. E' vissuto a Casablanca, Nancy, Safy, Avignon, ST Malo, Dinard, Bangui ed ora risiede a St Denis de la Réunion.
Ha pubblicato numerosissime raccolte poetiche in Francia ed in Belgio, e i suoi testi sono stati tradotti in diverse lingue.
Ha tradotto molti poeti fra i quali gli italiani Andrea Zanzotto, Gianni D'Elia, Giovanni Raboni, Vivian Lamarque, Tiziano Rossi, Antonella Anedda, Margherita Guidacci.
Nel 1991 gli è stato attribuito dalla "Societé des Gens de Lettres" francese il premio "Thyde Monnier" per Epitola posthumus.



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