Il 4° compleanno della rivista Sagarana


ALL’ALTEZZA DEI TEMPI

 

 

Quattro anni, il tempo di vita della rivista Sagarana, forse non sembrano molti, ma in un periodo di cambiamenti così drammatici, come quello tra l’ultimo anno del Novecento e questo primo accenno di secolo, non è esagerato dire che la Sagarana testimonia lungo le sue pagine una metamorfosi epocale.
La semplice lettura di queste diciassette edizioni – tutte on-line contemporaneamente a questo numero – trasmettono al lettore il trauma e le inquietudini motivate da un nuovo “ethos”, più cupo, più deluso e ancora più brutale di quello prevalente nei giorni della nascita di questa rivista.
Nel frattempo si sono chiuse strade, vie di comunicazione tra le culture, e si sono alzate barriere e trincee prima inesistenti. La mondializzazione dei popoli e delle idee – il marchio essenziale di Sagarana – è portato avanti in modo sempre più intenso e irreversibile, ma la fatica è più grande ora, attraversando una nebbia fitta di diffidenza, di odi ancestrali riemersi, di cecità ideologica.
La nostra rivista e la scuola di scrittura ad essa collegata sono diventate quindi, in questi anni, dei veri centri di resistenza della cultura, dei valori più giusti e dell’arte migliore, contro la propaganda violenta di sistema, che sta cercando di assemblare le menti, e lo stimolo alla paura nutrito dagli opposti fondamentalismi. La nostra rivista è uno degli ultimi ponti rimasti intatti su un abisso che sembra stia per inghiottire le pulsioni più generose della nostra civiltà. Ma è importante sapere che finchè esisteranno ponti come la Sagarana, gli uomini e le donne potranno ancora attraversare la tragedia senza il rischio di scomparire nel buio delle sue crepe. Ed è proprio questo il nostro obbiettivo – riaffermato nei testi presenti in questa edizione speciale: difendere il pensiero critico all’unanimità, ossia presentare il meglio della letteratura moderna e contemporanea, un’arte sempre piena di saggezza che ha saputo smorzare e neutralizzare il peggio dell’uomo in questi ultimi secoli, proprio nei momenti in cui settarismo e ferocia sembravano prevalere su tutto e senza alcun rimedio.
Speriamo che il miracolo della letteratura si compia ancora e che le storie, le nostre storie, si mostrino nuovamente all’altezza del dramma del nostro tempo.





Julio Monteiro Martins

 




        
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