AUSCHWITZ

Daniele Santoro



la selezione al blocco

voi non sapete un uomo che significhi
sfinito, sfilare nudo a passo militare
il piede congelato nel suo zoccolo di legno
malgrado la diarrea gli coli per le cosce
o gli dolorino i testicoli per un edema da digiuno

sfilare invece, addirittura correre
quando sarà il suo turno, non dimenticare
di togliersi il berretto, non guardarlo in faccia


la distribuzione del pane

e allora il figlio preso dalla fame
disumana divorò il suo pane, guardò in cagnesco
il padre che lo stringeva al petto il suo tozzo raffermo,
non ci vide quello, gli si buttò addosso
famelico se lo cacciò in bocca tutto, masticava
feroce masticava come l'animale
ridotto a cigolare di mandibole, lo sguardo
fisso sul vecchio che giaceva a terra moribondo

finché non arrivò di fretta il capoblocco
lo aiutò ad alzarsi, mollò un ceffone al giovinetto
poi tutti e due se li portò a braccetto
dove non so ma posso immaginare
se noi del campo non li abbiamo più
visti tornare




Daniele Santoro è nato a Salerno nel 1972. Suoi testi poetici sono apparsi sulle riviste "Il Banco di Lettura", "Caffè Michelangiolo", "Capoverso", "La clessidra", "Erba d'Arno", "Il Filorosso", "Gradiva International Journal of Italian Poetry", "Hebenon", "L'Ortica", "Poièin", "Soglie", "Tratti", "La Vallisa", "Vico Acitillo 124" e nelle antologie L'amore, la guerra (Rai Eri-Ibiskos, Empoli 2004) e 7 Poeti campani (Edizioni Orizzonti Meridionali, Cosenza 2006). Ha esordito con il poemetto Diario del disertore alle Termopili (Nuova Frontiera, Salerno 2006).







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