LA KPD E LA GUERRA CIVILE SPAGNOLA

Michael Peschke

 


Anche sulle attività dei comunisti tedeschi in Spagna si apprendono fatti sorprendenti. Richard Staimer è già dal settembre del 1936 Comandante del Battaglione Thälmann dell'XI Brigata Internazionale, malgrado all'epoca la Brigata non esistesse ancora. Alla voce di Ludwig Renn si legge che anch'egli “nell'ottobre 1936 era Comandante del Battaglione Thälmann e contemporaneamente dello stato maggiore dell'XI Brigata”. In verità però Renn comandò il Battaglione Thälmann dal 10 al 27-11-1936, e venne rimpiazzato da Richard Staimer proprio perché il 25-11 era stato nominato capo di stato maggiore dell'XI Brigata Internazionale.

Gli autori eleggono Otto Kühne Commissario di Brigata, mentre invece fu Commissario Politico del 2° Battaglione “Hans Baimler” dell'XI Brigata Internazionale, dal settembre al dicembre 1937.

Gustav Gundebach non fu affatto “direttore della Croce Rossa per le Brigate Internazionali”, bensí direttore amministrativo del Servicio Sanitario Internacional, fondato in concomitanza con le Brigate, e non avente nulla a che fare, come invece suggeriscono gli autori, con la Croce Rossa Internazionale. Si può anche tranquillamente dimenticare che Friedrich Wolf, “nel tentativo di raggiungere la Spagna per combattere come medico a fianco delle Brigate Internazionali, venne arrestato in Francia nel 1938 e internato per 18 mesi”. Wolf non riuscí in effetti ad andare in Spagna, ma non per questo venne arrestato. Continuò invece ad esercitare come medico tra Sanary-sur-Mer e Parigi fino all'autunno del 1939, quando venne internato.

Con le loro avventurose affermazioni, gli autori dimostrano come i comunisti, in fatto di propaganda, siano particolarmente difficili da stanare e afferrare. Su Hanns Maaßen apprendiamo che era “con Gerhart Eisler e Kurt Hager redattore e annunciatore dell'emittente “ Voluntario de la Libertad ” e dell'” Emittente Tedesca della Libertà 29.8 ”. Una stazione radiofonica “ Voluntario de la Libertad ” non è però mai esistita, almeno fino all'uscita del manuale biografico, e resterà una fata morgana se i lettori del volume non tramanderanno quest'errore. Hanns Maaßen, prima di diventare annunciatore dell' Emittente Tedesca della Libertà , fu redattore dell'edizione tedesca dell'organo centrale delle Brigate Intrnazionali “ El Voluntario de la Libertad ”. Qui si è dunque scambiato un giornale con una stazione radiofonica. Tanto meno Maaßen ha lavorato sotto Eisler e Hager. Dopo che nel 1936 Eisler venne incaricato di fondare l'emittente a Valencia e questa ebbe avviato le trasmissioni nel gennaio del 1937, venne trasferito a Parigi con altri compiti e sostituito da Hans Teubner. Se si effettua un controllo incrociato alla voce Gerhart Eisler, si scoprirà con meraviglia la totale mancanza di cenni sulla sua attività radiofonica spagnola. Nel luglio del 1938 neppure Kurt Hager aveva piú niente a che fare, dal punto di vista lavorativo, con l'Emittente Tedesca. Nell'ottobre del 1937 era stato nominato direttore dell'edizione internazionale de “ La voz de la España republicana ” di Radio Madrid. L'edizione tedesca era tra l'altro curata da Georg Stibi, dall'estate del 1937 fino al febbraio del 1939, quando venne richiamato a Parigi. Per questo motivo non può essere stato attivo da interbrigatista al fronte, come ipotizzano Weber e Herbst.

Gli autori procedono in maniera simile con Otto Katz, che alla fine del 1936 venne incaricato dal governo spagnolo di fondare e dirigere da Parigi l'Agence Espagne. A quest'agenzia di stampa e propaganda spettava il compito di rifornire di materiale i paesi occidentali. Accanto alla sede centrale di Parigi, Katz aprí uffici in Svezia, Inghilterra e Olanda. Che l'agenzia nel manuale venga ribattezzata Agence d'Espagne è ancora tollerabile, ma quando si afferma che Katz “gestí l'ufficio in Spagna durante la Guerra Civile” e “sotto lo pseudonimo di André Simone”, al lettore vengono servite leggende e mezze verità. Alla direzione amministrativa dell'agenzia Katz restò solo dal gennaio al giugno del 1937, allorché venne sostituito dallo spagnolo Eduardo Ugarte. Fino all'ottobre del 1937 funse semplicemente da direttore giornalistico. Alle leggende tramandate e purtroppo ormai non piú correggibili appartiene anche il fatto che Katz abbia diretto l'agenzia “sotto lo pseudonimo di André Simone”. Fino a oggi non mi risulta alcun documento di archivi nazionali o internazionali che faccia menzione di questo pseudonimo per gli anni dal 1937 all'ottobre del 1940. Gli unici pseudonimi usati da Katz furono “Otto Simon”, attestato tra gli altri dai diari e dalle corrispondenze di Klaus ed Erika Mann, oppure “O. K. Simon”, sotto il quale pubblicò nel 1938 il libro “ Hitler en Espagne ” per le parigine Editions Denoël. Solo con la pubblicazione di “ J'accuse! The men who betrayed France ” nell'ottobre del 1940 per la Dial Press di New York, Katz adottò il nome di “André Simone”. Che i contemporanei abbiano contribuito alla confusione può essere spiegato con l'identica pronuncia dei nomi Simon e Simone. Chiunque malgrado ciò non intenda crederci può leggersi la postfazione alla ristampa praghese del “ J'accuse ” uscita a Praga nel 1965, in cui la moglie di Katz Ilse spiega le origini del nome “André Simone”.

Senza dubbio si può ritenere sterile e accessoria la discussione su uno pseudonimo, ma nel caso di Otto Katz l'errore portò dopotutto il rinomato studioso dell'esilio Hans-Albert Walter a concludere, in un tendenzioso articolo, che con lo pseudonimo “André Simone” Otto Katz abbia inteso usurpare un'identità francese.



Traduzione di Antonello Piana





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