TRE LETTERE

Elvira Bianchi




Città del Guatemala, 22 luglio 1981

Cara mamma,

Siamo arrivati ieri a Guatemala City e al "Correo" (la posta) ho trovato la tua lettera. Non puoi immaginare il piacere che mi ha fatto avere finalmente tue notizie. Pensa, era arrivata il 15, quindi ci ha messo pochissimi giorni. Sono contenta di sapere che stai bene e che ti stai dando da fare per divertirti. Hai ricevuto la mia lettera da Puerto Angel? E l'ultima da Flores? Dopo Flores siamo stati in un posto incredibile che si chiama Livingstone, sul Mar dei Carabi. Non c'è strada per arrivarci, bisogna prendere o la canoa sul fiume o il battello sul mare. E' un paese di pescatori neri in mezzo alla giungla. Sembrava di stare in Africa: palme, banani, casette di legno colorato e neri dappertutto che parlano un incredibile dialetto di origine africana. Ci siamo fermati 5 giorni, la vita non costava niente. Pensa, per dormire spendevamo solo 2 quetzal e per mangiare ci abbuffavamo con tre q. in due. La cucina qui è migliore di quella messicana e soprattutto fanno delle porzioni enormi. Mangiamo tutti i giorni carne o pesce con riso, insalata e patate fritte. La frutta è buonissima. Mangio banane in tutte le salse (fritte, con crema, frullate), avogados (comprali e mangiali con aglio, limone e pomodori, sono buonissimi!), mangos, e sto facendo provvista di vitamine. Non ho mai avuto problemi di intestino e a parte la cistite che mi è venuta in Messico (e per motivi di amore.!), sono stata sempre benissimo. Il Guatemala, te l'ho già detto forse, mi piace più del Messico. La natura è incredibilmente lussureggiante, i colori sono vivissimi, brillanti, la gente è più gentile e meno aggressiva dei messicani, e molto molto disponibile. La situazione è apparentemente calma, ma qui a Guatemala City ogni giorno la Milizia trova covi di "faziosi" (così scrivono sui giornali) e fa delle vere e proprie carneficine. Pensa, li attaccano con i carri armati, quasi li bombardano, e ogni volta ci sono minimo una quindicina di morti. Questo quasi tutti i giorni, ma non ti preoccupare, succede in periferia e noi stiamo in centro. Oggi siamo andati all'Ufficio dell'Immigrazione per allungare il visto. Alla frontiera ci avevano dato solo trenta giorni e oggi ce ne daranno altri 60. Domani partiamo per Antigua che è una città coloniale molto bella a circa 80 km da qui. Poi andremo al nord a vendere orecchini in una fiera che ci sarà i primi di agosto. Da lì andremo a Panajachel sul lago di Atitlan che dicono sia uno dei più suggestivi del mondo, con dentro dei vulcani. Comunque passeremo di nuovo di qui, quindi l'indirizzo per la posta rimane lo stesso. Hai visto come è andata bene la mostra di Alberto? Non ha vinto, ma è entrato fra i finalisti, con menzione speciale della Giuria. Non puoi immaginare come eravamo contenti ieri quando abbiamo trovato le tue fotocopie! Mi raccomando, non perdere gli originali, ce li manderai poi in Costa Rica. Ho scritto una letterina a Paquito e gli ho detto di rispondermi qui. Ci continuano a dire che il Costa Rica è un paese molto accogliente ed è facile trovare lavoro. Se è così ci fermeremo lì un bel po' e affitteremo una casa. Per arrivarci passeremo dal Salvador, di corsa, in Honduras e in Nicaragua, per vedere com'è la situazione. Dicono che lì la gente ora è molto allegra. Staremo a vedere La prossima lettera te la scriverò a Terracina. Ti mando il foglio per il Comune, spero che vada bene e che 'sti fiorentini non rompano troppo. Ti abbraccio forte forte. Divertiti e va' a Sperlonga che è bellissima ! Ciao!

Elvira

 

Città del Guatemala, 7 agosto 1981

Cara mamma,

un'altra volta qui a Città del Guatemala. Sono andata alla Posta ma non c'è nessuna tua lettera, forse ci ha messo qualche giorno in più ad arrivare. Il problema adesso è che non sappiamo con esattezza dove andremo, a volte cambiamo programma a seconda delle situazioni. Per esempio avevamo deciso di restare di più in Guatemala, ma poi abbiamo pensato che è meglio avvicinarci alla Costa Rica. Quando saremo lì sarà più facile avere tue notizie, anche perché per un bel po' non ci sposteremo o per lo meno avremo un recapito fisso. Paquito ha risposto alla mia lettera è mi ha detto che è tanto che non riceve tue lettere, comunque sarà contento di vederci e di darci una mano. Ci siamo un po' stancati di fare i turisti, abbiamo voglia di fermarci un po', Alberto a dipingere, io a scrivere favole. Ne ho incominciata una su un tucano, sai quello del lago in Guatemala, l'ho chiamato Felipe, mi piaceva come nome. Quando arriveremo in Costa Rica mandami le altre favole, così Alberto comincerà a fare le illustrazioni, abbiamo qualche cosa in mente. Ma prima di arrivare a S Josè ci fermeremo in un'isoletta del Mar dei Carabi, in Honduras, che si chiama Utila, ci hanno detto che è meravigliosa. Ho tanta voglia di prendere il sole e di rinforzare la mia abbronzatura! Poi passeremo in Nicaragua in un'isola che si chiama "isola del Mais". Qui in Guatemala si sta bene, ma la situazione è sempre più tesa, soprattutto in città. L'altro giorno eravamo al cinema, pensa, a vedere un film di Pasolini con i sottotitoli in inglese, e all'improvviso abbiamo sentito un terribile boato: i guerriglieri avevano messo una bomba a pochi isolati, io mi sono spaventata tantissimo. E' ora di andarcene. Ma non ti preoccupare, siamo prudenti. L'altro giorno siamo andati in un mercato dell'artigianato a vendere le nostre cose. Ci è andata molto bene, abbiamo fatto un bel po' di soldini, solo che c'è sempre un tipo vestito di bianco che ci ritroviamo da tutte le parti, un po' ambiguo, deve essere dei servizi segreti, ci fa sempre un sacco di domande, se ci piace il paese, cosa pensiamo della situazione, e ci guarda con una faccia strana. Stanotte abbiamo deciso di cambiare albergo, perché ce lo siamo ritrovato anche lì. Sì, è proprio ora di cambiare aria. Peccato, perché qui la gente è mite e dolcissima. Ho comprato delle bellissime casacche tessute a mano, si chiamano huipiles, le donne le indossano abitualmente, sono coloratissime e allegre, e poi un bellissimo scialle, penso che lo userò come arazzo. Alberto in questo momento sta disegnando, ancora non ho capito bene cosa, ma già mi piace, ci sono molti colori, anche lui è rimasto contagiato dai colori che ci sono qui, incredibili, più limpidi, come dopo un acquazzone. Sta piovendo a dirotto, siamo a 1500 m . di altezza, ma non fa freddo, la temperatura è mite e dolce. Come questa gente. Bene, ti lascio. Non ti preoccupare. Ti abbraccio forte forte. Ti riscriverò appena arrivata in Honduras.

Elviruccia

 

Utila, Honduras,19 agosto 1981

Cara mamma, come stai? Ti sei divertita a Terracina? Hai conosciuto gente?

Noi siamo in questa isola da quasi una settimana e partiremo fra un paio di giorni. Il posto è meraviglioso. Il mare è trasparente con degli incredibili pesci tropicali di mille colori. L'isola è abitata dai discendenti dei pirati inglesi che nel '600 bazzicavano per questi mari, pensa che esiste ancora la famiglia del famoso pirata Morgan, ma ci sono anche un po' di neri e qualche indio, che però vengono tenuti in disparte dalla maggioranza bianca (e bionda). Abbiamo affittato con un ragazzo americano e una tedesca una casa con un grande giardino. E' bellissima, tutta di legno celeste, con il patio per prendere il fresco, anche se ce n'è pochino! Ci sono tre camere da letto, il salottino, la cucina e il bagno con la doccia. Naturalmente ci sono anche i mobili e tutto quello che serve in una casa, piatti, pentole, lenzuola. Ieri sera abbiamo fatto la pasta e fagioli ed era squisita. Oggi abbiamo fatto un giro in barca con altra gente e siamo andati su un isolotto che sta piuttosto al largo. Sono diventata nera nera e penso di aver messo su 2 o 3 chiletti. Fa però un caldo veramente pazzesco, le prime notti non riuscivo a dormire, poi mi sono abituata. Questo è l'unico inconveniente, oltre ai mosquitos che ci stanno massacrando, soprattutto gambe e braccia. Noi cerchiamo di ovviare stando a mollo il più possibile. Fra due o tre giorni partiamo per Tegucigalpa, la capitale. Poi siamo diretti a Managua. Ci fermeremo qualche giorno per vedere com'è l'atmosfera. Poi partiremo per il Costa Rica. Qui a Utila c'è un'aria allegra e rilassata nello stesso tempo. Ora te lo posso dire: gli ultimi giorni a Città del Guatemala sono stati terribili. Sui giornali non facevano altro che far vedere teste mozzate di turisti presunti fiancheggiatori della guerriglia, ai quali tagliano anche le dita, per evitare il riconoscimento attraverso le impronte digitali. E liste intere di nomi di persone scomparse, giovani soprattutto. Avevamo paura. Povero Guatemala. C'è veramente una repressione pazzesca e la gente non può nemmeno parlarne. Pensa che la lettera di Paquito me l'hanno aperta e poi richiusa con un timbro della censura! Ora scrivimi alla POSTA RESTANTE DI S.JOSE', Costa Rica. Arriveremo lì fra una decina di giorni. Ti chiedo un favore, se puoi mandami un bikini, ho perso il pezzo di sotto del mio preferito e qui sono carissimi, costano 50 dollari. Puoi mandarmi un pacchetto via aerea. Sto facendo il bagno con un paio di mutande viola di nylon e mi vergogno un po'. Mandami le favole e il giornale del premio di Cannes per Alberto. Fra un pochino, verso le tre, andremo su una spiaggia bellissima che ha scoperto Alberto. Andiamo di pomeriggio perché di mattina ci saranno minimo 50° e non vogliamo rischiare una sincope. Quest'isola è veramente strana, fa effetto vedere un'isola nel Mar dei Caraibi, con le palme e le casette di legno, abitata da questa gente pallidissima. Oltretutto si accoppiano solo fra di loro, spesso nella stessa famiglia, e sono piuttosto bruttini. Ma menomale che ci sono i neri a vivacizzare l'ambiente, con la loro musica e la loro allegria! Gli indios sono sempre i più timidi e mi fanno tenerezza. Hanno dovuto imparare l'inglese e quasi non parlano spagnolo. Ora ti lascio perché andiamo al mare! Ti abbraccio forte forte.

Elvira




(Brani tratti dal libro Il viaggio è stato bello , Lettere da Centro America e Peru (1981-1982), pubblicato dall'autrice nel 2009.)








Elvira Bianchi
è nata a Torino nel 1952, ma ha vissuto in giro per l'Italia, cambiando più di trenta case. Attualmente vive e lavora a Terracina. Ha pubblicato racconti e poesie con l'Editore Giulio Perrone, un racconto in un'antologia di Einaudi Stile Libero e un libro di fiabe con LIBERODISCRIVERE. L'epistolario "Il viaggio è stato bello" (lettere da Centro America e Perù -1981-1982) è arrivato finalista nel 2007 al Premio Pieve Banca Toscana organizzato dall'Archivio Diaristico di Pieve S. Stefano. È stato pubblicato su "Il mio libro".



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