CINQUE POESIE

Bei Dao


UNA LETTERA

Questo indirizzo ha la mia età
diamoci da fare, incolliamo un francobollo

bisogna che io traslochi
perché sia completo

firmare, poi
io attraverso il canto senza parole della notte

quante finestre smarrite
per dissimulare una luna

i giorni, lacca dorata
e noi, dare nome alla paura


I GIOCHI DELL'ANIMA

Queste mani cardano il vento d'autunno
in ogni porto qualcuno aspetta
il bel tempo, troppe
noie si ammucchiano in nuvole nere

il clima ci consola
quando si passa da un eccesso di sogni alla loro assenza

i giorni e la scala sono immobili
noi li saliamo, li scendiamo correndo
finché le tracce dei nostri passi fioriscono azzurre
finché nella memoria il viso
diventa porta chiusa

vieni a sederti, a chiaccherare
nelle pagine che restano a quest'anno,
dei naufragi al di là di queste pagine.


ISTANTE DI CONTROLUCE

Il lampo illumina il viso del criminale
la polemica è così aspra!
ma il rumore dei suoi passi
si perde coi suoi versi appena scritti

La notte è vortice
il dormiglione si gira e rigira
come i panni di una lavatrice

una farfalla svolazza dentro
l'immenso delirio verbale della storia
amo questo istante
come una corda da bucato legata al passato
e al domani ventoso.


STUDIO

Il vento, questo parente povero della foresta
andato in ferie in capo al mondo
lancia limoni
verso le onde avvoltolate dell'enorme campana

l'obiettivo rincorre la luce
come si accorda un pianoforte
queste minuscole parole
hanno sonorità pure

scrittura e guerra sono condotte insieme
al centro sono costruite delle case
le persone sedute all'interno
sembrano rumori, stanno per avviarsi

rinunciare al tabacco è rinunciare
a un gesto
perché non dirlo
le parole non sono state ancora eccese.


POLTRONA GIREVOLE

Esco dalla stanza
come un'ombra da un carillon
la groppa del sole dondola
a mezzogiorno si stabilizza

la poltrona girevole è vuota
nell'imbuto della scrittura
qualcuno è passato su della carta bianca:
un viso sciupato
malevole parole

circa il subire la libertà
circa gli appoggi di cui ci si avvale

il cuore sembra serva a illuminare
i ciechi sempre più numerosi
fare la spola fra il giorno e la notte.





Bei Dao, nato a Pechino nel 1949, è il capofila "oscura" o allusiva ("nichilista" e "antimarxista" secondo il governo cinese). Firmatario della petizione dei 33 intellettuali cinesi che, nell'aprile del 1989, due mesi prima del movimenti degli studenti nella piazza di Tien An Men, chiedeva il rispetto dei diritti dell'uomo e della democrazia, Bei Dao è costretto all'esilio dalle autorità di Pechino.
Dal marzo 2000, è ospite nella Città Rifugio del Centro George Pompidou (Parigi, Ile-de-France). E' uno dei soci fondatori del Parlamento internazionale degli scrittori.
Le poesie presentate tratte dalla raccolta Décodage, sono state tradotte da Anna Pardo per la rivista "Autodafé" (Feltrinelli 2000).

 



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