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Prima di entrare nel
vivo della discussione voglio proporre alla vostra attenzione un episodio,
significativo e realmente accaduto in Piazza Vittorio a Roma. Una signora
italiana va a comprare il pane, ha un piccolo cane e lo lascia fuori,
legato a un palo, perché c'è un apposito adesivo che indica
che non può entrare. La signora, guardando l'adesivo, pensa visibilmente:
questo è razzismo. La donna non è tranquilla: esce
torna
chiede
un po' di pane integrale
esce nuovamente
Fuori del negozio ci
sono infatti due piccoli cinesi vicino al cane. La signora si agita, sempre
di più, alla fine giunge alla cassa ( mi trovo proprio lì
vicino) e si sfoga dicendo: "non mi fido molto dei cinesi
.mangiano
i cani! Ora hanno aperto tantissimi ristoranti, proprio qui
. e in
Cina mangiano i cani!" Quindi esce, senza scontrino, manda via i
bambini e torna ancora una volta nel negozio. Da qui partono le
mie considerazioni, che si legano a tre principali fattori. Ora, secondo me, il
nostro incontro è incentrato sulla scrittura, ed è necessario
riportare la trattazione di questo argomento a ciò che più
ci interessa. Per cui cercherò di legare il tema del razzismo e
della xenofobia direttamente alla letteratura di migrazione. La questione
è molto interessante e riguarda i contenuti di questa letteratura.
Uno scrittore immigrato deve parlare di alcuni argomenti
c'è
una ricetta, come per fare una pizza. Lo scrittore immigrato è
tenuto, per essere pubblicato, ad attenersi alle regole, ad affrontare
temi come il disagio, la violenza, la sofferenza, i razzismo... E mi chiedo:
"Ma anche a costo di cadere nella cronaca?" Io ho qui, e poi termino, un articolo in cui c'è una bella intervista con Roberta Sangiorgi che parlando della letteratura di immigrazione dice: "C'è stata una evoluzione delle tematiche. All'inizio il sentimento dominante era la rabbia: l'immigrato vittima di episodi di razzismo e lo scontro con un paese ostile. Poi gli scrittori immigrati hanno iniziato ad immedesimarsi in immigrati di altre nazionalità, fatto dovuto alla comunanza di sensibilità. Per dire un siriano si è immedesimato in un marocchino. Nei racconti più recenti inoltre c'è la voglia di fare proposte"[ ] Io credo che gli scrittori
immigrati, quelli che non hanno niente da perdere, possano essere molto
utili agli italiani, più di quanto non venga loro riconosciuto
in questo momento. |
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