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Sagarana GAZA


Suheir Hammad


GAZA



qui è successo un gran miracolo

un tripudio di luci

Operazione Piombo Fuso sui bimbi

un esercito banchettante si nutre di epifanie

 

non so niente sotto il sole   dall’altra parte del muro    nessuno ne accenna

alcuni sono preposti a morire in coperte sintetiche dalle fantasie a fiori

senza che se ne diffonda notizia

 

sono venuta all’Apocalisse quotidiana

una scala appoggiata lì senza cura

sei candele danno fuoco a una casa

un cavallo legato al fumo

certi devono morire per mandare un segnale

 

la linea piatta    streaming live    un fiume   una memoria più lunga della durata di una vita

i vivi vogliono morire nel loro paese

 

nessuna porta aperta     nessun mare aperto

a mani piene di cuore  cinque figlie avvolte nei sudari

ogni giorno jihad

ogni giorno fede più forte della paura

ogni giorno lo specchio del fuoco

i vivi vogliono morire con le loro famiglie

la ragazza perde arti il fratello raccoglie braccia e armi

alcuni devono morire per non essere morti prima

 

corpi di bimbi sul pavimento dell’ospedale la mamma accanto

il padre traumatizzato questa è la mia famiglia

non li ho saputi proteggere questa è la mia famiglia

non gli ho fatto alzare la testa li ho seppelliti

la mia famiglia e adesso cosa faccio la mia famiglia è pane

un pesce un popolo tagliato a pezzetti

c’è sete    ruberie    vita

c’è fame    un inverno dentro l’inverno

 

alcuni devono morire per portare salvezza

io sono venuta per porre fine al tempo sempre presente

 

la donna ha perso i genitori i figli e urla

mia sorella   ho perso mia sorella voglio morire

gli occhi di mia sorella erano miele la sua voce la mia

non posso affrontare tutto questo solo dio   solo dio mia sorella

 
medici uccisi scuole colpite carovane bombardate

i feriti stanno morendo i morti sono sepolti in tre

ore la gente prega insieme e maledice la gente

piange a voce alta e bassa sempre troppo forte mai abbastanza

 

certi muoiono perché sono nelle vicinanze

altri muoiono perché così sta scritto

 

nessun esercito chiede scusa ha mai

chiesto scusa le autorità rincorrono le scartoffie

l’occupazione si sedimenta sempre più profonda

 

qui è successo un gran miracolo

i vivi stanno morendo e i morti vivendo

 
un tripudio di luci
 
una striscia una terra un incendio

il mare uno specchio di fuoco

 

Operazione Piombo Fuso sui bambini

le teste gli rotolano via dalle spalle per strada

come trottole che ruotano veloci nelle mani

 

un esercito banchetta nutrendosi di epifanie

trascinando il futuro verso la storia

le donne, non fan ardere d’amore, ma divengono fiaccole







Traduzione italiana di Pina Piccolo




Suheir Hammad

Suheir Hammad (nata il 25 ottobre 1973) è una poetessa statunitense, autrice e ativista politico. È nata ad Amman, Giordania. I suoi genitori erano rifugiati palestinesi che immigrarono con la loro figlia a Brooklin quando lei aveva cinque anni. Più tardi i suoi genitori si sono trasferiti a Staten Island.





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