La Lavagna Del Sabato 06 Giugno 2009


IL TRIBUNALE CHE NAVIGA SUL DELTA DEL RIO

Marilena Giulianetti





“La giustizia è tale solo se arriva a tutti". Da circa dodici anni nello stato di Amapá, Amazzonia, questo non è solo un bel messaggio di solidarietà. È una real­tà che, col nome di Tribuna - a Justiça vem a bordo scritto su un fianco a ca­ratteri tondeggianti, fende le turbolente acque del Rio delle Amazzoni verso l'arcipelago di Bailique ed i suoi circa ottomila abitanti. "Questa gente non ha la possibilità di intraprendere un viaggio verso la capitale per recarsi in un tribunale tradizionale - afferma il giudice Sueli Pereira Pini, a capo del progetto di Giustizia itinerante - neppure può raggiungere la capitale per regi­strare ad esempio una nascita o richiedere altri documenti. Per questo ho pensato che se così tante persone erano estranee ai diritti di cittadinanza e di giustizia questi stessi diritti sarebbero dovuti andare incontro a loro".

Dal 1996 il giudice Sueli è a capo del Progetto di Giustizia itinerante come coordinatrice del Tribunale Speciale Civile e Criminale di Amapá, sviluppato sia per via terrestre, su di un autobus, sia per via fluviale, allestito su un barcone a due piani. Questa possibilità è nata grazie alla legge 9095 del 1995, studiata per rendere la giustizia più accessibile ai cittadini. Inizialmente ap­plicata solo alla piccola criminalità, la 9095 è stata in seguito estesa a tutte le tipologie di illeciti. Avviare il progetto è stato molto difficile ma i primi risul­tati, raggiunti con grande tenacia da parte di tutto lo staff, hanno convinto anche gli scettici, legati alle forme classiche dell'esercizio della legge. La se­rietà del progetto è stata sottolineata anche dall'impegno preso dalla Banca Centrale del Brasile che ha finanziato la barca e tutte le sue attrezzature, compresi computer e fax. Attualmente i giudici coordinati da Sueli sono re­sponsabili per circa il 70% di tutta la domanda della capitale. Si aprono più di duemila nuovi processi al mese, mantenendo fin da principio una regola: non superare i trenta giorni per l'udienza. La rapidità nell'attuazione della giustizia è ciò che la rende veramente efficace.

La barca salpa ogni due mesi e si ferma per un giorno in ogni località, si ha una sola possibilità di ricorso. In viaggio con i membri del tribunale si imbarcano anche professionisti di altri settori: medici, assistenti sociali, edu­catori. Sopportano viaggi impervi, notti sulle amache e fastidiose punture di insetti ma la soddisfazione di servire i cittadini è enorme. Perché sulle rive delle isole Bailique la popolazione viene anche informata sui propri diritti, sulla necessità di possedere determinati documenti, come la carta d'identità o la tessera elettorale, per esercitare questi diritti ed anche per accedere a delle agevolazioni assistenziali e previdenziali.

"Gli spostamenti sul delta del Rio sono difficili - continua Sonia Regina dos Santos Ribeiro, assistente giudiziario del tribunale galleggiante - la marea è forte e molte persone le andiamo a prendere noi con delle piccole imbarca­zioni in nostra dotazione, perché altrimenti non avrebbero possibilità di fare anche questo piccolo spostamento". È un lavoro molto impegnativo ma il segreto della coesione dell'equipe del progetto Giustizia itinerante è la certezza di essere effettivamente utili ad un numero significativo di persone che non avrebbero altra alternativa.

Nata nello stato di Paraná da famiglia di contadini e madre di sei figli, il giudice Sueli ha 47 anni, ventiquattro dei quali vissuti in Amazzonia. Su que­sto infaticabile sentimento di tutela dei cittadini attraverso l'educazione ai diritti, Sueli nel 2002 ha sviluppato anche il programma di Giustizia preven­tiva nelle scuole con l'obiettivo di dare un contributo alla formazione delle nuove generazioni, diffondendo fra gli alunni le forme del funzionamento della legalità e operando nei conflitti in forma preventiva, evitando così l'ap­prodo giudiziario.



(Articolo tratto dalla rivista Latinoamerica n° 2/2 del 2008.)


Marilena Giulianetti è una studiosa di Scienze Sociali.



 


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