IL DARVINISMO SOCIALE

François Guéry


Se le "ideologie biologiche" occupano nella classe delle ideologie un posto a parte, è senza dubbio a causa della sinistra illuminazione retrospettiva che la vittoria dei nazisti, quei "socialisti" imperialisti e razzisti, getta sulla preistoria delle dottrine del "Lebenstraum" (spazio vitale) e della legge del più forte, fondata sulla superiorità della razza.
Così il termine generico di "darvinismo sociale" appare innanzitutto cambiato dalla responsabilità dei crimini razziali contro l'umanità: ne sarebbe l'abbozzo nel pensiero sociale, accreditato da un riferimento alla "scienza" biologica.
Il darvinismo propriamente detto, letteralmente definito come prolungamento dello sforzo teorico di Darwin, non è sociale. Darwin tratta di tutto salvo della società degli uomini: delle barriere coralline, degli animali e delle piante, dell'addomesticamento della specie utili all'uomo, animali e vegetali, dell'origine della specie nella natura per analogia con l'addomesticamento (selezione artificiale) dell'eredità animale nella specie umana ("la discendenza dell'uomo"). Arrivare ad una dottrina sociale (politica) è prolungare o denaturare? Esaminiamo gli atti.
Il "darvinismo sociale" è un fenomeno collettivo, internazionale e datato. Prende delle forme specifiche secondo i paesi e i momenti della storia. Coincide in diversi casi con avvenimenti storici e sociali determinati dal XIX secolo.
Gli Stati Uniti e la Germania hanno particolarmente sviluppato in circostanze cruciali una riflessione storica esplicitamente ispirata a Darwin, dove conviene dissociare qualche tema ideologico a volte sovrapposto. Gli Stati Uniti escono dalla guerra di secessione. Il nord puritano e industrializzato ha avuto la meglio sul sud rurale, schiavista, che viveva della proprietà fondiaria. La Germania di Bismarck esce unificata dalla guerra contro la Francia e cerca di giustificare la sua superiorità militare e le sue conquiste. Da lì si deducono in parte, e negativamente, gli sviluppi più deboli del "darvinismo sociale" in Inghilterra e Francia: la Francia, per reazione contro il trionfalismo tedesco, rifiuta il riferimento darvinista. L'Inghilterra lo utilizzerà solo più tardi, nel contesto delle guerre coloniali. Il "darvinismo sociale" vale dunque come ideologia o apologia della forza. Bisogna inoltre sapere chi è riconosciuto come "il più forte", e come il darvinismo è ritenuto la spiegazione della disuguaglianza delle forze.
Negli Stati Uniti, il darvinismo sociale coincide con un tema liberale antistatista e propone la superiorità della libera impresa sul protezionismo di Stato. Il tipo d'uomo forte, il più abile nella lotta per la sopravvivenza, l'uomo del Nord industrializzato, economo, che conta solo su se stesso per riuscire nella vita. Esempio: William Graham Sumner dopo la guerra di secessione. Il suo motto: "Comprendiamo bene che non possiamo uscire da questa alternativa: libertà, disuguaglianza, sopravvivenza del più abile; assenza di libertà, uguaglianza, sopravvivenza del meno abile. La prima formula fa avanzare la società e favorisce i suoi membri più dotati. La seconda fa regredire la società e favorisce i membri più arretrati."
Il darvinismo di Sumner viene da letture economiche piuttosto che da "L'Origine della specie": attraverso un'opera di volgarizzazione di Hariet Martineau, scopre Malthus e Ricardo e si convince che "la carità pubblica o privata non può ridurre il numero di indigenti, e non può che incoraggiare l'imprevidenza. In questo spirito, pubblica un'opera polemica contro il riformismo, lo statismo e il socialismo (quello di Lester Ward, in particolare); utilizza un'amalgama di idee evoluzioniste che ispirano Haeckel, Huxley e soprattutto Herbert Spencer ("statica sociale") piuttosto che Darwin. Egli ritorna, riguardo a Darwin, alla fonte malthusiana: la proporzione popolazione umana-terra arabile. Se la popolazione sorpassa in numero la quantità disponibile di risorse alimentari e dunque di suolo, c'è "fame di terra", emigrazione, militarismo e imperialismo, infine vittoria politica di un'aristocrazia. Conviene dunque privilegiare la mentalità capitalista che considera come una previdenza avuta riguardo alle difficoltà della vita: è la detenzione di un capitale che favorisce gli economi nella lotta per la sopravvivenza rispetto agli imprevisti.
Il darvinismo di Sumner è come "la cicala e la formica", un'apologia della maggioranza silenziosa. Il successo del darvinismo nell'America puritana si confonde d'altronde con il favore delle tesi evoluzioniste in generale, in altri tempi rifiutate per ateismo, e introdotte sotto la forma della filosofia positivista in generale, sociologica in particolare (Comte, Spencer) cosa che complica il problema. Così Sumner il conservatore incastra il passo di quelli che contestano la dipendenza degli uomini verso una provvidenza divina, un disegno, che delle condizionali di creazionismo difendono contro ogni forma di filosofia dell'evoluzione.
Così il darvinismo sociale si confonde nell'America della guerra di secessione con lo sforzo di fondare una società scientifica di ispirazione spenceriana, che precede l'opera di Darwin nel suo progetto e gli deve poco nei suoi progressi. E' solo dal 1860 ("L'Origine della specie" non è ancora arrivato agli Stati Uniti) che circola una lista di sottoscrizione per pubblicare la filosofia sintetica di Spencer.
Autore popolare per eccellenza, Herbert Spencer presenta una sintesi enciclopedica di tutte le scienze sotto ispirazione evoluzionista e sociale. Le sue letture di gioventù fanno la sua filosofia: Lyell per i suoi "Principi di geologia", Lamarck e Von Baer per la loro filosofia biologica, Malthus per il suo "Saggio sul principio di popolazione" e Helmholtz per la sua teoria della conservazione dell'energia. Il suo evoluzionismo è un'applicazione del meccanismo alla varietà delle forme viventi: l'energia si conserva; integra la materia e dissipa il movimento nell'evoluzione intanto che disorganizza la materia e assorbe il movimento nella dissoluzione. La tendenza generale del progresso è di andare dall'omogeneo (il semplice) all'eterogeneo (il complesso). L'embriologista von Baer aveva trovato questa legge studiando la genesi delle forme individuali, nel mentre che Lamarck l'applicava alla successione gerarchizzata delle forme viventi, dal verme all'uomo. Quale concezione sociologica corona l'edificio? Mentre che la vita dissolve senza sosta le forme, la società tende ad un equilibrio, raggiunto con il più alto degrado di eterogeneità o di complessità compatibili con l'armonia delle parti. Quanto al cimento che le fa tenere insieme, è l'altruismo, in una prospettiva religiosa che valorizza l'inconoscibile.
In comune con il darvinismo sociale di un Sumner, Spencer divide una concezione liberale, antistatista dell'economia. Dopo Benthan, gli utilitaristi credevano alla legislazione sociale e alle riforme. Spencer preferisce la dottrina del diritto naturale agente della superiorità dei migliori e conforme all'ottimismo evoluzionista (progresso dell'inferiore sul superiore). Egli è ostile alle leggi sulla povertà, all'educazione pubblica, all'igiene pubblica, ai regolamenti e protezioni di ogni sorta reprimenti la libera iniziativa individuale.
E' dunque tutta l'ideologia americana della libertà e della riuscita individuale che si avvolge nella bandiera darvinista - all'esatto opposto del totalitarismo nazionalsocialista - e certamente anche con poche giustificazioni sia in un caso che nell'altro. Ancora, bisogna includere nel quadro del "darvinismo sociale" americano, e nella sua quasi confusione con una sociologia fondata sull'iniziativa individuale come regolatore del fatto sociale, la dottrina di Max Weber, esposta in "L'Etica protestante e lo spirito del capitalismo", non perché scritta in America, ma perché questa riflette le condizioni sociali realizzate per eccellenza in quel paese.
Max Weber stesso spiega la sua problematica in riferimento al darvinismo: non ci sono similitudini o affinità predestinate tra il puritanesimo calvinista e il capitalismo nascente con il XV secolo; esistono condizioni discriminanti in una situazione di concorrenza acuta, di modo che i più intraprendenti, per loro ideologia o loro etica, si trovano in una posizione migliore degli altri, impacciati in una concezione del mondo medievale tale che il lavoro resta a carattere essenzialmente rituale, quindi di routine. Max Weber sembra avere capito meglio dei suoi contemporanei americani, il meccanismo della selezione sociale, e la perfetta relatività del principio del "più abile".
Che ne è del darvinismo sociale in Germania? A crederci é una contemporanea del pensiero post-darviniano in Germania, Lou Andreas Salomé, che, ben piazzata per sapere quali erano le correnti di pensiero più in voga, credeva che il darvinismo avrebbe soppiantato nell'intellighenzia le altre dottrine in voga negli anni 1880. Lo psicologo Paul Ree ("Origine dei sentimenti morali"), il sociologo Tonnies ("Comunità e società") e anche Nietzsche seguirono questa moda filosofica.
Nietzche non amava il darvinismo per diverse ragioni, di cui alcune testimoni di una diagnosi assai giusta sugli elementi metodologici e epistemologici della teoria esplicativa nell'opera "L'Origine della specie". Egli ci vede del materialismo (Marx per primo ci aveva riconosciuto "il fondamento della sua concezione materialista della storia"). Ci vede anche una "dottrina della massa o della media", lui che preferisce le eccezioni, e in fondo è vero che il metodo darvinista, probabilistico, non considera il vivente che come una massa, poiché la popolazione non si trasforma che in virtù di una "legge dei grandi numeri" che rende più o meno probabile la o le variazioni favorevoli.
Ciononostante Nietzsche è sensibile a diversi temi darvinisti poco "sociali": lo sperimentalismo, che rivendica per il suo "idealismo pratico" a titolo di conoscenza di se; l'idea di una genealogia, compresa nell'ambito della morale , al seguito del suo amico Paul Ree. Inoltre, riflette - come Ree e il suo riducimento all'inglese - sulla genesi del sentimento della colpa problematica, anche della genealogia della morale. Delle conversazioni con Paneth nel 1883 e 1884, egli evoca Galton.
Galton cerca l'origine degli istinti gregari e delle attitudini servili in un passato dove questi erano utili alla specie, Nietsche conserva l'idea di scarto tra l'attuale e la sua reminiscenza incosciente, fonte di dubbio e di cattiva coscienza. Allo stesso modo lo trattiene l'idea di una selezione umana calcata sul modello dell'addomesticamento degli animali; ci si vedono tre maggiori ostacoli: la Chiesa, che predica la solidarietà verso i deboli; la pietà: "I deboli e i malati vivono del tempo e delle forze degli uomini in buona salute" (idea di Calliclès, ma anche del romano Rolland nel "Giovanni Cristoforo" scrittore poco sospetto di simpatie di destra); infine, la guerra moderna che Nietzsche condanna perché questa sacrifica i migliori.
Quali ragioni a Nietzsche di approvare la selezione cosciente nell'uomo? Lo fa a titolo di sperimentazione su noi stessi, di miglior conoscenza di se; contro "la dominazione dell'assurdo, e del caso che abbiamo chiamato fino ad oggi "storia". I Greci praticavano il "diritto del più forte", gli Indù erigevano quattro razze distinte. Quanto alla sofferenza non è vista come miseria, ma come una "prova di forza" generatrice di salute.
Il quadro della Germania "darvinista" non sarebbe completo senza un'evocazione della corrente più importante su tutti gli aspetti del socialismo darvinista. Non che tutti i socialisti fossero stati darvinisti: Haeckel ("Libro scienza e libro insegnamento", 1878), Emmanuel Wurm ("La conoscenza della natura alla luce del darwinismo"), Ludwig Büchner ("Darvinismo e socialismo", 1894) sottolineano l'opposizione del socialismo alla dottrina di disuguaglianza della "lotta per la vita", riassunto così infedele della lezione in "L'Origine della specie".
Ma come accettare la lotta di un Gobineau, che in "Amadis", nel 1876, combatte l'evoluzionismo perché nega la nobiltà dalla nascita, contro Darwin? Darwin non continua forse la lotta del terzo Stato al XVIII secolo contro i diritti della "nascita" contro tutto il feudalesimo che pretende di essere fondato in natura?
Denunciare lo Stato, è anche denunciare il rappresentante di un cristianesimo ufficiale. Dal 1855, Liebig, Büchner, Carl Vogt portano questa lotta. La scuola storica difende una teoria dell'obbedienza senza riserve all'autorità, conforme all'insegnamento come alla pratica di Lutero. La socialdemocrazia tedesca rompe dunque con tutte le religioni, compresa la "Santa Simonia", e contratta un'alleanza con il materialismo darviniano. Lassalle rappresenta bene questa corrente. Strauss, nel 1873, in "L'Antica e la nuova legge", si dice darviniano nel suo rifiuto radicale del cristianesimo conservatore. Carl Vogt progetta di ridurre ogni psicologia alla scienza naturale. Nel "Darvinismo e socialismo" Ludiwig Büchner adotta il darvinismo come "verifica scientifica dell'irreligione"; Marx stesso trattiene la lezione metodologica di Darwin che "getta alla base tutti i fini nello studio della natura". Così, tutto ciò che si muove nella Germania del 1870 trova in Darwin delle ragioni di lotta contro il mondo antico. L'amalgama Darwin-Gobineau, se corrente oggi, contraddice l'essenziale del successo storico del darvinismo nei socialisti tedeschi.


(Tratto dal n. 218 del Magazine littéraire - Aprile 1985, traduzione dal Francese di Simona Cappellini)




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