E QUI


Ernesto Che Guevara

"Sono meticcio", grida un pittore dalla tavolozza infuocata,
"sono meticcio", mi gridano gli animali perseguitati,
"sono meticcio", esclamano i poeti pellegrini,
"sono meticcio", riassume l'uomo che mi incontra
nel quotidiano dolore di ogni angolo,
e persino l'enigma di pietra della razza morta
accarezzando una vergine di legno dorato:
"È meticcio questo grottesco figlio delle mie viscere".

Io pure sono meticcio per un altro aspetto:
nella lotta in cui si uniscono e si respingono
le due forze che agitano il mio intelletto,
le forze che mi chiamano sentendo delle mie viscere
lo strano sapore di frutto racchiuso
prima di raggiungere la sua maturità dell'albero.

Mi giro al limite dell'America ispana
ad assaporare un passato che ingloba il continente.
Il ricordo scivola con dolcezza indelebile,
come un lontano suono di campana.


In lingua originale:

Y AQUÍ

Ernesto Che Guevara

"Soy mestizo", grida un pintor de paleta encendida,
"soy mestizo", me gritan los animales perseguidos,
"soy mestizo" claman los poetas peregrinos,
"soy mestizo", resume el hombre que me encuentra
en el diario dolor de cada esquina,
y hasta el enigma pétreo de la raza muerta
acariciando una virgen de madera dorada:
"Es mestizo este grotesco hijo de mis entrañas".

Yo también soy mestizo en otro aspecto:
en la lucha en que se unen y repelen
las dos fuerzas que disputan mi intelecto,
las fuerzas che me llaman sintiendo de mis vísceras
el sabor extraño de fruto encajonado
antes de lograr su madurez del árbol.

Me vuelvo en el límite de la America hispana
a saborear un pasado que engloba el continente.
El recuerdo se desliza con suavidad indeleble
como el lejano teñer de una campana.


(Poesia tradotta da Elena Clementelli e Walter Mauro. Tratta da Poesie e scritti sulla letteratura e l'arte, Grandi Tascabili Economici Newton, Roma, 1999)


Ernesto Che Guevara


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