IN QUESTA NOTTE, IN QUESTO MONDO

Alejandra Pizarnik

 

A Martha Isabel Moia

In questa notte in questo mondo
Le parole del sogno dell'infanzia della morta
Non è mai questo ciò che uno vuole dire
La lingua natale castra
La lingua è un organo di conoscenza
Del fallimento di ogni poema
Castrato dalla sua stessa lingua
Che è l'organo della ri-creazione
Del ri-conoscimento
Ma non quello della ri-surrezione
Di qualcosa in maniera di negazione
Del mio orizzonte di sofferenza con il suo cane
E niente è promessa
Tra il dicibile
Che equivale a mentire
(tutto quello che si può dire è bugia)
il resto è silenzio
solo che il silenzio non esiste
no
le parole
non fanno l'amore
fanno l'assenza
se dico acqua, berrò?
Se dico pane, mangerò?
In questa notte in questo mondo
Straordinario silenzio quello di questa notte
Quello che succede nell'anima non si vede
Quello che succede nella mente non si vede
Quello che succede nello spirito non si vede
Da dove viene questa cospirazione dell'invisibilità?
Nessuna parola è visibile.

In lingua originale:

EN ESTA NOCHE, EN ESTE MUNDO

Alejandra Pizarnik

De "Textos de sombra y últimos poemas" (1971-1972 )

A Martha Isabel Moia

en esta noche en este mundo
las palabras del sueño de la infancia de la muerta
nunca es eso lo que uno quiere decir
la lengua natal castra
la lengua es un órgano de conocimiento
del fracaso de todo poema
castrado por su propia lengua
que es el órgano de la re-creación
del re-conocimiento
pero no el de la re-surrección
de algo a modo de negación
de mi horizonte de maldoror con su perro
y nada es promesa
entre lo decible
que equivale a mentir
(todo lo que se puede decir es mentira)
el resto es silencio
sólo que el silencio no existe
no
las palabras
no hacen el amor
hacen la ausencia
si digo agua ¿beberé?
si digo pan ¿comeré?
en esta noche en este mundo
extraordinario silencio el de esta noche
lo que pasa con el alma es que no se ve
lo que pasa con la mente es que no se ve
lo que pasa con el espíritu es que no se ve
¿de dónde viene esta conspiración de invisibilidades?
ninguna palabra es visible


(Peosia tratta da Da " Testi in ombra e ultimi poemi" [1971-1972]. Traduzione di Samanta Catastini.)


Alejandra Pizarnik: poetessa nata a Buenos Aires, il 29 aprile 1936, da una famiglia di immigranti ebrei dell'Europa Orientale. Studiò lettere e filosofia nell'università di Buenos Aires e, più tardi, pittura con Juan Batlle Planas. Tra il 1960 e il 1964, Pizarnik visse a Parigi dove lavorava per la rivista "Cuardernos" e per altre case editrici francesi, pubblicò poemi e critiche in diversi quotidiani, tradusse Antonin Artaud, Henri Michaux, Aimé Cesairé e Yves Bonnefoy, e studiò storia della religione e letteratura francese alla Sorbonne. Dopo il suo ritorno a Buenos Aires, Pizarnik pubblicò tre dei suoi principali volumi; I lavori e le notti, Estrazione della pietra della pazzia e L'inferno musicale, così come il suo lavoro in prosa La contessa crudele. Nel 1969 ricevette la borsa di studi Guggenheim, e nel 1971 quella Fullbright . Il 25 settembre del 1972, mentre trascorreva un fine settimana fuori dalla clinica psichiatrica in cui era internata, morì a causa di un'intenzionale sovradosaggio di secodal.




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