"ACCENTI II" NE "LA VIA VERSO IL BASSO"

Franz Jung



Per me Otto Gross rappresentò la prima esperienza di una grande e profonda amicizia, per lui mi sarei sacrificato senza esitazioni. Ma visto dall'esterno, non gli ero, per essere precisi, neppure particolarmente vicino. Era una miscela di rispetto e fede, il bisogno di credere, di imparare, di elaborare quel che lui costantemente ci inculcava. Per Gross medesimo io non ero forse piú di una figura che poteva essere spostata in avanti o indietro, sulla scacchiera combinatoria dei suoi pensieri. Era per sé già abbastanza difficile seguirle, le combinazioni dei suoi pensieri, soprattutto nelle forme della comunicazione personale; esse erano messe in ombra dal nocumento causato dalla dipendenza dall'oppio e dalla cocaina. Occorreva fantasia, per stare dalla parte di Gross. Piú tardi restò un senso di colpa non privo di amarezza, la consapevolezza che era divenuto impossibile aiutarlo.
Durante le agitazioni nei primi mesi dopo la Prima Guerra Mondiale, Otto Gross è letteralmente morto di di fame per strada.
Gli amici possono una volta o forse anche l'altra assaltare di notte una farmacia con la pistola in pugno, ma ciò non può diventare la regola. Gross si sentiva abbandonato, non aveva piú la forza di cercare nessuno, anche solo al fine di chiedere rifugio. Una notte si è trascinato in un ingresso altrimenti inutilizzato di un magazzino ed è restato lí semplicemente per terra. Venne ritrovato due giorni dopo. Una polmonite, aggravata dall'assoluta denutrizione, non poteva piú essere curata. Il giorno dopo è morto. La stella di un grande combattente contro l'ordine sociale, la stella è esplosa, si è spenta ed è tramontata; l'epoca non era matura, la feccia dei sazi ancora troppo numerosa. Per il momento il singolo è ancora impotente contro il suo destino.


Franz Jung

Franz Jung: Der Weg nach unten (La via verso il basso), Aufzeichnungen aus einer großen Zeit, Neuwied am Rhein - Berlin Spandau 1961, pp. 91 e sg.

I passaggi in rilievo sono una ripresa da Akzente II.
La pubblicazione dei testi di Franz Jung avviene per gentile concessione dell'editore Nautilus.




Traduzione di Antonello Piana.




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