UN UOMO DI MONDO

Ernest Hemingway




Il cieco conosceva il rumore di tutte le slot-machine del saloon. Non so quanto tempo ci mettesse per imparare i rumori di ognuna, ma doveva occorrerne parecchio perché operava soltanto in un saloon alla volta. Operava però in due cittadine e partiva da The Flats quando già da un pezzo faceva buio per salire a Jessup. Appena sentiva arrivare una macchina, si metteva sul ciglio della strada e i fari lo illuminavano, dopo di che la macchina o si fermava o proseguiva sulla strada ghiacciata. Dipendeva da quanto era carica e dall'avere o no donne a bordo, perché il cieco puzzava moltissimo, specialmente d'inverno. Ma qualcuna si fermava sempre, perché lui era un cieco.
Lo conoscevano tutti e lo chiamavano Blindy, che per un cieco in quella parte del paese era un bel nome, e il saloon dove lavorava era Il Pilota. Accanto ce n'era un altro, anch'esso con bisca e ristorante, che si chiamava l'Indice. Erano entrambi nomi di montagne ed erano entrambi vecchi saloon con dei bar all'antica, e per giocare, più o meno, l'uno valeva l'altro, solo che probabilmente si mangiava meglio al Pilota, anche se chi voleva un'ottima bistecca sfrigolante la trovava più facilmente all'Indice. Inoltre l'Indice restava aperto tutta la notte e aveva quindi anche la clientela del mattino presto, e dall'alba alle dieci del mattino i beveraggi erano un omaggio della ditta. Erano i soli saloon di Jessup e non avrebbero avuto bisogno di far questo. Ma erano così.
Blindy preferiva probabilmente il Pilota perché le slot-machine erano tutte lungo la parete sinistra entrando, di fronte al bar. Questo gli permetteva di controllare meglio che all'Indice, dove erano disseminate qua e là, perché il locale era più grande e c'era più spazio. Quella notte fuori faceva veramente freddo e lui entrò con dei ghiaccioli di pus che gli uscivano dagli occhi, e non aveva davvero l'aria di star bene. Persino il suo odore si era congelato, ma non lo rimase a lungo e ricominciò a emetterlo appena chiusero la porta, o quasi. Per me era sempre faticoso guardarlo, ma ora lo stavo guardando con attenzione perché sapevo che girava sempre in macchina e non capivo come potesse essersi congelato in quel modo. Alla fine gli chiesi:
"Da dove vieni, Blindy?"
"Willie Sawer mi ha scaricato dalla sua macchina sotto il ponte della ferrovia. Non ne sono più passate e io sono venuto a piedi."
"Perché ti ha scaricato?" domandò qualcuno.
"Diceva che puzzavo troppo."
Qualcuno aveva tirato la manovella di una slot- machine e Blindy cominciò ad ascoltarne il ronzio. "C'è qualche turista che sta giocando?" mi domandò.
"Non lo senti?"
"Non ancora."
"Niente turisti, Blindy, è mercoledì."
"Lo so che giorno è. Non cominciare a dirmi che giorno è."
Blindy percorse l'intera fila delle slot-machine tastando in tutte per vedere se per sbaglio avessero lasciato qualcosa nelle vaschette. Naturalmente non c'era nulla, ma questa era solo la prima parte dl suo lavoro. Tornò al bar dove eravamo tutti e Al Chaney lo invitò a bere qualcosa.
"No" disse Blindy. "Devo stare attento su quelle strade."
"Perché dici su quelle strade?" gli domandò qualcuno. "Tu ne percorri solo una. Da qui a The Flats."
"Io sono stato su tante strade" disse Blindy. "E da un momento all'altro posso sempre partire e andare a percorrerne altre."
Qualcuno vinse a una slot- machine, ma non una grossa somma. Blindy comunque si avvicinò. Era una macchina da un quarto di dollaro e il giovane che stava giocando gli diede un quarto con una certa riluttanza. Blindy lo tastò prima di metterselo in tasca.
"Grazie", disse. "Non ne sentir mai la mancanza."
Il giovane disse: "Fa piacere saperlo", e messo un altro quarto nella slot-machine, tirò di nuovo la manovella.
Vinse di nuovo, stavolta una cifra discreta, e raccolse i quarti e ne diede uno a Blindy.
"Grazie" disse Blindy. "Le sta andando bene."
"E' la mia serata" disse il giovane che stava giocando.
"La sua serata è anche la mia "disse Blindy e il giovane continuò a giocare, ma ne imbroccava più una e Blindy così vicino a lui puzzava talmente e aveva un così orribile aspetto che il giovane smise di giocare e venne al bar. Era stato Blindy che, o aveva costretto ad allontanarsi, ma non aveva modo di saperlo perché il giovane non disse nulla, e così lui andò di nuovo a controllare le slot-machine con la mano e rimase lì, aspettando che venisse a giocare qualcun altro.
Non si stava giocando né alla roulette né al tavolo dei dadi e a quello del poker c'erano solo giocatori che se ne stavano lì seduti a sfottersi a vicenda. Era una serata tranquilla di un giorno feriale e non succedeva nulla di eccitante. Il locale non stava guadagnando un soldo, tranne che col bar. Ma al bar si stava piacevolmente e l'atmosfera era gradevole prima che arrivasse Blindy. Adesso però stavano tutti pensando che avrebbero fatto bene ad andare all'Indice lì accanto o se no a chiudere la serata tornandosene a casa.
"Cosa prendi, Tom? "mi domandò Frank il barista. "Questo lo offre la ditta."
"Stavo pensando di squagliarmela."
"Ma prima bevi ancora un goccio."
"Lo stesso con acqua" dissi. Frank domandò al giovane che indossava Oregon Cities pesanti e un cappello nero ed era rasato di fresco e aveva la faccia bruciata dalla neve che cosa volesse bere e il giovane prese la stessa cosa. Il whisky era Old Forester.
Gli fece un cenno di saluto e alzai il bicchiere e sorseggiammo entrambi il nostro whisky. Blindy era là giù in fondo alla fila delle slot-machine. Doveva avere immaginato, penso, che se lo avessero visto vicino alla porta non sarebbe entrato nessuno. Ma non per questo si sentiva in imbarazzo.
"Come ha perso la vista quell'uomo?" mi domandò il giovane.
"Non saprei" gli dissi.
"In una rissa?" disse il forestiero scuotendo il capo.
"Già" disse Frank"e gli è venuta quella voce acuta dopo la stessa rissa. Raccontagli, Tom."
"Non ne ho mai saputo niente"
"No, immagino" disse Frank. "Certo che no .Tu non eri qui, probabilmente. Signore, era una notte fredda come questa. Forse anche di più. E fu una rissa molto rapida. Io non la vidi cominciare. Poi uscirono picchiandosi dalla porta dell'Indice. Blackie, quello che adesso chiamiamo Blindy, e quest'altro ragazzo Willie Sawyer, e su davano pugni, ginocchiate e ditate negli occhi e morsi e poi vedo uno degli occhi di Blackie penzolargli sulla guancia. Si stavano picchiando sul ghiaccio della strada con la neve ammucchiata ai bordi e la luce di questa porta e di quella dell'Indice, e Hollis Sand era proprio dietro a Willie Sawyer che gli stava cavando l'occhio e Hollis continuava a gridare: "Mordilo! Mordilo come se fosse un acino d'uva!". Blackie stava morsicando in faccia Willie Sawyer ed ebbe una buona presa e cedette con uno strattone e poi lo riafferrò e adesso erano tutti e due sul ghiaccio e Willie Sawyer continuava a dargli ditate negli occhi per costringerlo a mollare e poi Blackie lanciò un urlo come non si era mai sentito. Peggio di quando scannano un maiale."
Blindy si era avvicinato e noi ne sentimmo l'odore e ci voltammo.
"Mordilo come se fosse un acino d'uva" disse con la sua voce acuta e ci guardò, alzando e abbassando la testa. "Quello era l'occhio sinistro. L'altro me lo portò via senza bisogno di consigli. Poi mi pestò i piedi quando ormai non ci vedevo più. Fu quella la cosa più brutta." Si toccò.
"Ci sapevo fare allora nelle risse" disse. "Ma lui mi be
ccò l'occhio prima che io capissi quel che stava succedendo. Me lo beccò con una ditata fortunata. Be'" disse Blindy senza rancore, "Fu quella la fine dei miei giorni di risse."
"Offri un drink a Blackie" dissi a Frank.
"E' Blindy il mio nome, Frank. Me lo sono guadagnato. Lo vedi bene come me lo guadagno. E' lo stesso tizio che mi ha scaricato per strada stanotte. Quello che mi addentò l'occhio. Non siamo mai diventati amici."
"E tu cosa gli hai fatto?" domandò il forestiero.
"Oh, lo vedrai in giro" disse Blindy. "Lo riconoscerai appena lo vedi. Non voglio toglierti la sorpresa."
" Non le farà piacere vederlo" dissi al forestiero.
"Sapete, questa è una delle ragioni per cui ogni tanto mi piacerebbe vederci" disse Blindy. "Vorrei dargli un'occhiata."
"Lo sai benissimo che faccia ha" gli disse Frankie. "Una volta sei andato a passargli una mano sulla faccia."
"L'ho fatto anche stanotte" disse Blindy tutto contento." E' per questo che mi ha scaricato dalla macchina. Non ha il senso dell'umorismo. Gli ho detto che in una serata gelida come questa avrebbe dovuto coprirsi bene per non far prendere freddo all'interno della sua faccia. Non l'ha trovato spiritoso. Quel Willie Sawyer non sarà mai un uomo di mondo."
"Blackie, bevi qualcosa a spese della ditta" disse Frank.
"Non posso accompagnarti a casa in macchina perché abito proprio in fondo alla strada. Ma puoi dormire nel retro".
"E' molto bello da parte tua, Frank. Solo non chiamarmi Blackie, non sono più Blackie. E' Blindy il mio nome."
"Bevi qualcosa, Blindy."
"Sissignore" disse Blindy. Allungò la mano e trovò il bicchiere che levò con precisione verso noi tre.
"Quel Willie Sawyer" disse. "Probabilmente è a casa sua tutto solo. Willie Sawyer non sa cosa vuol dire divertirsi".

(Tratto da Ventuno Racconti, Mondadori, 1988, Milano, traduzione dall'inglese di Ettore Capriolo e Bruno Oddera)





L'autore, Ernest Hemingway

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