UNA GOCCIA DI SANGUE


Alfonso Chase



Una goccia di sangue, oggi,
può contenere
il limite di tutto l'universo.
Uno schiaffo, nel suo rumore metallico,
non potrebbe mai domare il dolce abisso di alcuni occhi
e il colpo, magistrale sopra i timpani,
non ci priva di udire il suono
di questi cavalli, che percorrono sicuri il deserto
sopra i propri elmi sereni.


La pioggia anelata e impossibile,
dilata qualsiasi cella,
creata per contenerci.


Una lacrima espulsa,
verso il dentro del pianto,
è più poderosa delle bombe che cadono
sopra città inerti.


La speranza è definita nei corpi
saltando in mille atomi vendicatori,
in questo essere nella morte
che è uguale ad essere per la resurrezione.





In lingua originale:


UNA GOTA DE SANGRE

Alfonso Chase

Una gota de sangre, hoy,
puede contener
el límite de todo el universo.
Una bofetada, en su rumor metálico,
no podría nunca domar el dulce abismo de unos ojos
y el golpe, magistral sobre los tímpanos,
no nos priva de oír el sonido
de esos caballos, recorriendo firmes el desierto
sobre sus cascos serenos.

La lluvia, anhelada e imposible,
dilata cualquier celda,
creada para contenernos.

Una lágrima expulsada,
hacia el adentro del llanto,
es más poderosa que las bombas cayendo
sobre ciudades inertes.

La esperanza está definida en los cuerpos
saltando en miles de átomos vengadores,
en ese ser en la muerte
que es igual a Ser para la resurrección.


(Traduzione dallo Spagnolo e nota biografica di Tomaso Pieragnolo).




Alfonso Chase è nato in Costa Rica nel 1945. Poeta, saggista e critico, è uno degli autori del suo paese con maggior risonanza all’estero, noto anche per le novelle e i racconti, ambientati solitamente nelle piccole città e scritti con linguaggio semplice e quotidiano, e per i libri per bambini e ragazzi, che hanno incontrato ampio consenso tra gli educatori e le famiglie.
Dal 1965 inizia il suo percorso poetico sotto l’influenza dell’avanguardia spagnola e della letteratura beatnik degli Stati Uniti, contribuendo a introdurre in Costa Rica la poesia colloquiale degli anni sessanta con l’appoggio di autori come Eunice Odio, Pablo Antonio Quadra, Carlos Martinez Rivas.
La sua poesia ha avuto nel tempo cambiamenti sostanziali, dibattendosi tra il simbolismo ermetico degli inizi e una poesia più diretta e realista, sempre comunque sospesa tra ironia e dramma, imbrigliata nella trama di una percettibilità che non può rinunciare all’influenza congiunta dei due corpi poetici, quello spirituale e quello terrestre.
Forse proprio queste due opposte forze di formazione, diverse tra loro e antagoniste per lo meno negli intenti, hanno costituito le basi della materia di Chase, capace di produrre testi forti ed espliciti diretti contro il muro della corruzione, dell’immobilismo e dell’ingiustizia sociale, e testi altrettanto intensi sul sentire umano, personale e collettivo, anelante all’infinito nella sua tensione ultraterrena e nello stesso tempo alla ricerca di un luogo visibile umanamente proficuo e imparziale; come dice lo stesso poeta di “uno spazio libero per la donna e per l’uomo, vicino alle mani e al fuoco delle labbra”.
Forse proprio in questa dimensione di ricerca dell'equità, la poesia che per Chase “è l'anima dei giusti” può contenere come una goccia di sangue “il limite di tutto l'universo” e, cosa ancora più importante, mostrare agli uomini il proprio confine troppo spesso travalicato dagli eccessi.

 

 


     
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