I MIEI OCCHI SPENTI

Camilo Pessanha

 

Il pleure dans mon coeur
comme il pleut sur la ville...
Verlaine

Miei occhi spenti,
guardate l'acqua cadere.
Dalle sponde dei tetti,
cadere, sempre cadere.

Dalle sponde dei tetti,
cadere, quasi morire...
Miei occhi spenti,
e stanchi di vedere.

Miei occhi, affogatevi
nella vana tristezza d'intorno.
Cedete e spargetevi
come l'acqua che muore.

 


Camilo Pessanha è nato a Coimbra nel 1867. Nel 1984 è partito per Macau, dove la sua conoscenza della cultura e della lingua cinese lo ha portato a tradurre poesia e testi eruditi. Il suo è stato un esilio volontario, in cui il vizio dell'oppio e le crisi nervose lo hanno accompagnato fino alla fine, e a Macau è morto nel 1926 di tubercolosi. Totalmente sconosciuto in Portogallo finché vi ha risieduto, è stato Fernando Pessoa a proporlo come maestro e modello, e il suo simbolismo ha fatto breccia in molti poeti contemporanei. E' autore di una sola raccolta poetica, Clepsidra, che ha avuto varie edizioni, fra cui quella italiana a cura di Barbara Spaggiari (Einaudi ed. 2000).
La poesia pubblicata, nella traduzione di Alessandro Ghignoli, è tratta da Finale e altre poesie (Via del Vento ed. 2003).




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